Augustine – Proserpine (I Dischi del Minollo)

Recensione: Augustine - Proserpine

Elementi naturali si fondono con un cantautorato maturo ed essenziale ricoperto di personalità e capace di scavare a fondo guardando alla bellezza della ricercatezza in modo originale. La musica di Augustine, all’anagrafe Sara Baggini, racchiude i segreti più reconditi di una musica fuori dal tempo, una musica che si sazia di input provenienti dall’esterno nel tentativo di dare vita, di dare luce ad architetture e sovrastrutture che si fondono con l’orizzonte, si fondono con un suadente dark ad incamerare momenti che non torneranno più. Una sorta di unplugged leggermente elettrificato dove la voce è in primo piano a raggiungere altitudini inesplorate. Un cammino oscuro che apre alle nebbie interiori cercando di aggrappare passione e talento al filo sottile che ci lega, al filo sottile che attraversa i nostri sogni più nascosti. Quello che ne esce è un album davvero esaltante. Un album dove la solitudine e il mistero sono elementi primari di una musica in divenire.


Augustine – Grief and Desire (Autoproduzione)

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Augustine all’anagrafe Sara Baggini riesce nell’intento di creare atmosfere surreali e sognanti capaci di penetrare nell’inconscio attraverso una musica soppesata a dovere e immedesimata nell’attimo da vivere in stanze bianche, in stanze spoglie dove le pareti acquisiscono realtà e comprensione, magnificenza e sostanza e lasciano la bellezza sovrapposta al giorno che verrà. Penetrare in questa musica è come inserirsi di soppiatto all’interno di un film di David Lynch, un suono che nasconde segreti, un suono che si immedesima come un crocevia di storie, di bisogni e di necessità condito da momenti in dissolvenza, momenti di disillusione continua che si fanno realtà tangibile proprio quando meno te lo aspetti. Pochi strumenti ad intessere trame, chitarre corali e leggere percussioni poi prendono il sopravvento e le canzoni acquisiscono ritmo per poi assuefarsi come marea all’andirivieni di un mondo in cambiamento. Quindici pezzi, davvero tanti, ma essenziali per comprendere trame, per comprendere un pensiero che va al di là di ogni, qualsivoglia, forma di musica precostituita.