Music for eleven instruments – At the moonshine park with an imaginary orchestra (DeadPopOpera/The Orchard)

Immagine

Una favola orchestrale tarata nel tempo della vita che racchiude al suo interno le gioie e i dissapori, quel gusto salato che ci rappresenta e districa in maniera imprescindibile i nostri affanni, ma anche li crea, in un continuo andare e venire in preda a disperati tentativi di trovare una pace interiore.

Questo disco sa di tempi andati, se penso ai Music for eleven instruments, mi viene a mente una giostra di cavalli in un luna park abbandonato, che ha conosciuto i fasti del passato e del tempo e che ora giace lì pronta ad essere riutilizzata, per far felici altri bambini, per rendere l’esistenza un po’ meno amara, per dare ancora speranza in un concentrato di architetture ben pensate e soprattutto studiate per dare in primis spettacolo, una bellezza che non riceve, ma dona.

Ecco allora che i volti ottenebrati si fanno luce, ascoltando pezzi come l’apertura di Conspiracy over my head o Tunnel Vision o l’impressione edificabile di Fragile butterfly wings.

Un disco maturo e del tutto originale che incamera le lezioni di Bjork e di una certa musica nordica che accosta strumenti acustici a sessioni di fiati e di archi, certamente una cosa abbastanza inusuale in Italia che si fa speranza per ricordi da rievocare.