Astolfo sulla luna – Ψ2 (E.V.)

Tuffarsi inconsciamente in qualcosa che non si conosce e capire solo in un istante che tutto ciò che ci circonda è materia fluttuante e camaleontica, pronta a disgregarsi e a rinchiudere i nostri anfratti dentro a porte nascoste, dentro alla nostra natura, dentro a ciò che ancora non conosciamo.

Per questo nuovo disco gli Astolfo sulla luna sono ancora più arrabbiati e i cerchi concentrici creati fino ad ora non bastano più, i nostri hanno fame, hanno fame di distorsioni e parole lanciate al suolo, uno sgretolarsi che prova a rincorrersi senza passare inosservato.

40 minuti di musica e dieci pezzi che sono la summa di un percorso, tra l’illusione del bene e l’illusione che tutto ciò che viene fatto non serve più a niente; lacerazioni in età adulta tra identità ben testate e ricche di quella carica giovanile che rende ogni momento magico e importante.

Astolfo sulla luna – CancroRegina (MiaCamerettaRecords)

Astolfo sulla luna è:

Lei – Divagazioni in delay, sfoghi letterali e sottofondi synthetici Lui – Catenelle a caso su piatti ben precisi L’altra – Reazioni calcolate ad overdrive costante

Astolfo ruba pezzi di Letteratura per renderli propri. Astolfo inventa bpm a Tempi dispari. Astolfo ricopre il tempo con un basso Incostante. Astolfo synthetizza la realtà per poi Sputarci sopra con distorsioni in delay. Astolfo è antipatico, antisettico, matematico, irrequieto, irreale, malvagio, tenero. Astolfo non sa cantare nè parlare, però si veste bene. Astolfo è postneoclassicismorealista qualcosa. Astolfo si vede una volta si e 364 no. Astolfo va sulla luna a riprendere il Senno perso, lo riporta Qui. Sotto forma di Rumore.

Concentrato di affanni in delay, sontuose cavalcate attorniate da epiche parole, quasi un poema, quasi un Ariosto del XXI° secolo a scandire il tempo in una giornata di pioggia dove il nulla sembra essere al suo posto.

Ed ecco la rabbia scatenata, momenti di acuto silenzio e sana recitazione contrapposti allo scatenarsi della tempesta inondante. Recitato Offlaghiano, struttura compatta, quasi sensuale carezza, quasi stucchevole ragione dell’intendere.

Trio di batteria chitarra e basso che raccoglie spunti dalla tradizione post rock, per dilatare il tutto con stile.

4 Canzoni che destrutturano la forma canzone, citando anche Dante e il passato, un’anima tormentata quella che canta, un’anima che raccoglie le ore dove la mezzanotte scuote la memoria, dove ci sono anni per costruire e attimi per distruggere, i nostri sogni in un unico sogno. Sono felice per Astolfo, felice che abbia trovato la sua strada.