Alia – Asteroidi (NeverLab dischi)

Passo dopo passo, silenzio dopo silenzio si entra in modo quasi naturale nel mondo di Alia.

Un mondo fatto di piccoli gesti, piccoli oggetti e piccole passioni che si aprono all’ascolto, si aprono al vento che trascina queste 11 tracce di immacolata bellezza verso un orizzonte sempre nuovo e mutevole.

E’ bello sentirsi parte di questa musica, non gridata, non inacidita da chitarre distorte, ma una musica che si lascia toccare in un continuo e mutevole cambio delle stagioni.

Questo è un disco che parla di un universo che ancora non comprendiamo, forse Alia ha la chiave per scoprire e riscoprirsi o forse le mie sono solo supposizioni, di certo il suono che ne esce è pura esigenza di esprimersi che incrocia Sinigallia e Tiromancino, passando per Amor Fou e incanalando quel cantautorato italiano ispirato e mai banale in cui testi onirici si contorcono nella vera e cruda realtà.

I compagni di viaggio sono molti da Giuliano Dottori a  Cesare Malfatti passando per Raffaella Destefano che dona la sua voce in Cats.

Si apre il tutto con la leggera Bouquet che fa da apertura quasi silenziosa al singolo Cats, una voce che va in fumo appena esco viene cantata in Musa per passare alla ritmata Case di ringhiera, notevole l’aria che si respira in Corteccia che strizza l’occhio al James Blake più ispirato, si respira aria di anni ’80 nella title track e che apre il campo alla reale più che mai La sicurezza degli oggetti; in chiusura ancora, per una nuova versione, quel bouquet che tu vorresti lanciarlo a me e non vedermi più.

Ascoltando Alia si ha l’impressione di trovare davanti a noi lo specchio della nostra anima, quella più nascosta, quella che vuole parlare al nostro cuore, ma non sempre ci riesce, un cantautore sopraffino, leggero e mai banale dove la concentrazione si fa poesia e la realtà desiderio in cui riporre tutte le nostre speranze.