Unità di produzione – Antropocene (Autoproduzione)

Un confluire di generi sonori, dal rock più duro allo Stoner, passando per elementi compositi di post grunge, psichedelia che si fanno primordiale risorsa per comprendere il nostro futuro. Ritornano gli Unità di produzione con un disco carico di potenza che diventa riflessione sulla natura dell’uomo, sulla tecnologia e sui legami interconnessi tra ciò che siamo e ciò che saremo. A raccontare dell’influenza dell’uomo sull’ambiente. A raccontare il male creato che ambisce a controllare la natura anche quando risulta essere oggettivamente impossibile. Senza giudizi, ma con una forte carica di convinzione, i nostri imbastiscono un insieme di canzoni convincenti, eterogenee, costruite per dare un pugno allo stomaco al perbenismo e cercando, in solitaria, una propria strada da seguire. Overture al fallimento, Tecnocrazia, Andromeda, Estetica del declino, Pulviscolo sono solo alcune delle canzoni che tracciano una linea indissolubile con il nostro essere, con il nostro venire al mondo in una denuncia reale e sentita che si fa musica di evoluzione.