Andrea Chimenti – Il deserto la notte il mare (VREC)

Esterno notte. Le parole contano ancora. Impresse nella mente del tempo disturbano come la prima volta. Riescono ad entrare fagocitanti nella carne per riesumare postumi di ciò che è stato in un sodalizio con la musica d’autore italiana che lascia il segno aprendo la strada a passaggi degni di menzione ora più che mai. Ritorna Andrea Chimenti. Ritorna con un disco che si può definire classico nell’indipendenza mantenuta. Un album dove gli strumenti si intersecano all’unisono per dare vita ad una musica, a tratti, fuori dal coro. Un suono contaminato per l’occasione da David Jackson dei Van der graaf generator che risplende in tre tracce portanti e poi ancora Ginevra di Marco, Francesco Magnelli, tra gli altri, a recuperare, nel buio della sera, quelle parole che ci servono ancora per restare vivi. Il deserto la notte il mare vive di una propria e unica poeticità. Canzoni come Beatissimo, Milioni, Allodola nera, Garcia, Oltremare sono l’esemplificazione preziosa di un mistero mai celato. Un disco che vive di una bellezza fuori dal tempo pronta a stupire ascolto su ascolto.


Luca Olivieri – La saggezza delle nuvole (AG Prod)

Il saggio dal cielo che si innesta in modo malinconico introspettivo in una realtà fatta di clacson assordanti e muri del suono creati per distogliere il nostro sguardo da ciò che è essenziale e importante per Noi, suoni che provengono da lontano come una cascata di pioggia circondata dai rami degli alberi e dal tempo, unica ragione di vita, unica ragione per poter sopravvivere.

Luca Olivieri, al terzo disco, ci regala del tempo, 7 anni di produzione in giro per il mondo confezionando una pagina importante della sua vita, in circostanze imprecise, ma collocate in un essere che vuole concedersi velatamente, frutto di una ricerca stilistica che si lascia raccontare e stupisce per eterogeneità e capacità artistica indissolubile.

Entrare nel mondo di Luca è percorrere un strada fatta assieme a personaggi di notevole spessore come Caroline Lavelle, già violoncellista con Radiohead Muse, Massive Attack, tanto per citarne alcuni, il cantautore Andrea Chimenti, Saro Cosentino collaboratore storico di Battiato, Cesare Malfatti, membro fondatore dei La Crus, passando per il trombettista Giorgio Li Calzi, il sassofonista Nicola Alesini, la vocalist Romina Salvadori e altri ancora.

Un disco fatto di malinconie invernali e una forte presenza di teatralità cinematografica, il raccontare attimi di luce che spariscono al tramonto e in forma ancora più incisiva il passare del tempo nella dolcezza dell’abbandono, il viaggio che è meta, ma anche crescita, lasciando il testimone della vita agli altri che verranno, un ineluttabile trascorrere che attraverso gli occhi si fa vero, intenso, quasi leggiadra visione di un tempo lontano.

Sincronizzatori di eleganza si innestano lungo le nove tracce, che parlano della morte, ma anche della vita, il ritorno della nostra coscienza ad uno stato di essenzialità e al nostro futuro  chiedere soltanto di vivere.