Pollock Project – AH! (Autoproduzione)

Terzo album per i Pollock Project che continuano sulla via della sperimentazione a colori in spore primaverili che brillano di luce propria e si fanno concatenamento della mente, difficile da sciogliere, in una costante ricerca appassionata di andare incontro ad un art-jazz che non si ferma alle apparenze, ma che mescola in maniera del tutto coscienziosa un modo nuovo per raggiungere la bellezza contenuta nella frase esclamativa stessa che da il nome al loro nuovo disco.

Un album per pochi, un album difficile, ma pieno di sostanza multiforme, cacofonia, jazz che si innesta all’elettronica per passare ai sample vocali tanto cari all’idea dell’immagine che va oltre lo schermo e che crea un tutt’uno con i ricordi che ci portiamo dentro fin da bambini in un’esperienza oserei dire plurisensoriale, dove la materia è solo un ricordo e dove gli anfratti che si celano nella nostra coscienza sono substrato sonoro per un mondo diverso e forse migliore.

Tre nomi importanti, tre nomi che pesano nel panorama italiano, Marco Testoni, Elisabetta Antonini, Simone Salza e un disco che è pura innovazione, alla ricerca complessa e non sempre strutturata di nuovi modi per comunicare.