The Castillos – Pilot (Autoproduzione)

Suono fresco, prettamente estivo che sa di ananas tagliata e che abbraccia le sonorità dell’indie pop rock d’oltremanica non inventando niente di nuovo, ma confezionando un piccolo ep di quattro pezzi che rispecchiano un divertimento esistenziale in fase acuta, capace di sprigionare un’energia vitale e sopraffine, in bilico tra i suoni legati agli anni’90 e la passione di reiventarsi sempre e comunque in nome di un’energia vitale che fa parte di ognuno di noi, per questa presentazione che inforca numerosi colori, dal nero al grigio passando per la lucentezza del giallo, in un eterno divenire che poi racchiude grande sostanza, un po’ come tutti i frutti del conoscibile: dietro alla buccia ci sta la polpa migliore e in questi veloci pezzi di vita, da Business Calls fino a Wet shoes , passando per Jungle 162 e Blossoms, si parla di un amore incontaminato verso ciò che ci circonda, apprendendo la lezione del tempo e trasformandola per l’occasione in un vortice post adolescenziale di sicuro impatto.

Yes Daddy Yes – Go Bananas (Autoproduzione)

Se ne fregano di tutto e di tutti, arrivano elettrizzati al gran finale e con disinvoltura da navigati confezionano una prova di puro rock n roll capace di penetrare, creando quella sintonia con l’ascoltatore sempre viva e sempre capace di scatenare emozioni corali che si perpetuano lungo tutto il disco.

Sono melodie semplici, lo ammettono loro stessi, ma forse è nella semplicità che i grandi del passato hanno coniato il loro marchio di fabbrica, il tutto deve essere orecchiabile quanto basta per delimitare un confine tra ciò che potrebbe essere spazzatura radiofonica e ciò che invece diventa ricerca continua.

I nostri Yes Daddy Yes sicuramente si affacciano a quest’ultima idea unendo distorsioni e amore per gli anni ’90, reinterpretando però il tutto e esprimendo quella sana sfacciataggine proponendo un rock che sicuramente per sonorità si affaccia all’oceano più che al mar Mediterraneo.

Una musica che non si pone troppe domande, una musica che va oltre l’idea di stile preconfezionato, un mondo ridipinto e ridisegnato per l’occasione, dal singolone Noah passando per Modernize e Imagine, finendo con Inner Freak, un suono che non ha confini, tra l’amore per il passato e l’idea dominante di uno stile per il futuro che verrà.