Rodo – Calma apparente (Marsiglia Records)

Rodo, "Calma apparente": recensione - TRAKS

Liriche poetiche di costellazioni da decifrare in un sodalizio con il cosmo umano che chiude con toppe di potenza mai conclamata un soffuso bisogno di comunicare amore ad ogni latitudine. Rodo, all’anagrafe Antonio Rodo, già chitarra dei potenti Dresda, visti, fortuna mia, dal vivo, ricrea ad arte pezzi di nostre vite con morbidezze alla Thom Yorke e soci in un’interiorità fatta di quadri immaginifici preziosi che ricordano un cantautorato tra passato e futuro in continua evoluzione. Calma apparente è intriso di significati, i testi sono racconti che si fanno valore aggiunto interiore da Battisti ad Alberto Ferrari dei Verdena in una posizione longitudinale che premia le acustiche e le incursioni emozionali di chitarre e lacrime a non finire. Rodo trasforma la quotidianità in arte da preservare per un bisogno d’insieme unico e solitario capace di convogliare la malinconia in un qualcosa di prezioso e necessario, mai gridato, ma fondamentale.