Lisergici quasi fossero cannoni sparati all’impazzata che all’improvviso si ritrovano nel complesso spazio-vita che non regala sconti e di certo non trova adatte le mezze misure nelle classificazioni di genere.
Un gruppo padovano che si sta facendo spazio tra le miriadi musicali del territorio, capace di registrare un EP di quattro canzoni: granitico, essenziale e che convince sin dalle prime note.
Il nostro power trio è composto da Andrea Marigo, Davide Orietti e Guido Scapoli e si caratterizza per suoni sporchi, accattivanti, ma al contempo il tutto viene condito da momenti di puro post rock che armonizza sali scendi sonori ricordando i primi Verdena e Pixies su tutti, incanalando una rabbia giovane, assopita da tempo e pronta ad esplodere in qualsiasi situazione si presenti.
C’è molto grunge in questi quattro pezzi che abbandonano la melodia e il riff facile per condensare le parti ritmiche in cambi di tempo inaspettati e di puro effetto.
C’è molto suono inglese, soprattutto nella forma canora, che porta ad alti livelli la forma canzone, fra tutte la chiusura dedicata a Dream Machine.
Un piccolo disco che promette e convince, che porta con sé la capacità di uscire da un contesto provinciale facendolo nel migliore dei modi.