Preti Pedofili – L’age d’or (Toten Schwan)

Follia totale, energia gridata, maciullata al suolo, odore di decomposizione incarnata in laceranti superstizioni.

Giovani emblemi sonori che si rappresentano perspicaci e sul spunto di capire una nuova via, una nuova deflagrante compromissione verso un mondo ancora che non li vuole.

I “Preti Pedofili” noi di IndiePerCui li conosciamo, li ascoltiamo e non possiamo che rimanere stupiti ogni volta che il loro supporto fisico giunge nella cassetta della posta e inalterato come sempre l’ascolto si lascia comprimere come un pugno dentro allo stomaco, come un passato che nasconde le più crude realtà di chi cerca di dimenticare, ma non dimentica.

10 tracce niente di più niente di meno, Emidio Clementi impazzito si dipinge di rosso e gira per un paese fantasma dove alle porte socchiuse si aggiungono giorni in cui la luce sembra essere solo un pensiero lontano di una menta paranoica e ossessivamente adatta a vivere con un misero sacco di monete giuste giuste per acquistare il pane e qualche amenità a cui non si può rinunciare.

Le amenità sono importanti invece, ciò che è diventato inutile in Italia è alla base della nostra cultura e i 3 foggiani lo conoscono benissimo: sanno a cosa si può rinunciare e a cosa no.

I “Preti Pedofili” sono arrivati, aprite le porte al loro suono e ai loro testi, ma non fermatevi all’apparenza, sarebbe un grosso errore, potrete pentirvene un giorno.