Plastic Lungs – Chameleon (Autoproduzione)

Dimensione elettronica in beat ponderati che regalano emozioni camaleontiche ricche di fascino per la scena d’oltreoceano intrecciando arditamente l’Europa di Lali Puna e Air per un suono esigente e ricco di spettacolari improvvisazioni, capaci di ricreare un ambient atmosferico penetrante e mai banale, con forti debiti nei confronti di un’internazionalità mai sospinta, ma allo stesso tempo esigente nei confronti di una scena, la nostra, priva tante volte di una sostanziosa memoria da annoverare tra i ricordi.

Questo primo EP dei vicentini Plastic Lungs finalmente consegna ad una provincia votata al punk rock, al metal e alle sue banali derivazioni, un attimo di respiro e di originalità, quell’originalità capace di conquistare ad un primo ascolto, con canzoni abbastanza eterogenee che permettono l’ascoltatore di entrare e farsi un’idea sentita di un genere che risulta essere alle nostre orecchie alquanto inusuale.

Quattro pezzi che si muovono rapidamente dall’iniziale Chameleon fino alla bellissima Song for a mother, apice del disco, che racchiude le sperimentazioni dei Radiohead dell’ultima fatica a Moon shaped pool; un disco d’esordio per palati raffinati, che spero si imponga presto come utile alternativa ad una musica territoriale poco originale, una speranza quindi per i nostri quattro, una speranza da curare giorno dopo giorno, tra le fatiche e i sogni da conquistare.