Persian Pelican – How to prevent a cold (Autoproduzione)

Un abum che deriva dal compimento di un progetto straordinario coordinato da chitarre e strumenti acustici che segnano un inevitabile riordino interno e pulizia spirituale atte a indicare un percorso chiaro verso la via del cantautorato d’atmosfera e dalle parole che non sono lasciate al caso, ma che creano verità assolute sul mondo in decadenza dell’amore.

E’ un sussurro continuopersian_pelican_250_250 quello di Andrea Pulcini, un mescolare accordi a voci dimesse e sincere, un creare assieme agli altri Persian Pelican un’idea di accuratezza e completezza che a fatica si trova in album di gruppi italiani, ma che grazie al cantato in inglese trova vita propria e una visione di intenti sicuramente di ampio respiro.

Sembra un gioco semplice tante volte scrivere canzoni di questo tipo, ma è qui che la gente comune si sbaglia, questo è un genere alquanto difficile in quanto bisogna saper comunicare utilizzando la forma quasi scarna della canzone, pochi strumenti, ma dosati a dovere, creano quella magia che non si riesce a ricreare in altra musica.

Ecco che in pezzi come la title track o come “Glass fragments in the soup” ciò che precedentemente veniva spiegato ora prende forma: un’idea di sostanza stilisticamente essenziale, ma emozionante.

L’album poi si sofferma sul lato ironico del vivere l’amore, perchè questo in fin dei conti è un disco passionale che riflette un’indole tragica capace di trasformarsi, nei minuti, in triste fine sempre più tangibile.

Canzoni come “Dorothy” ne sono l’esempio “and there is a smile of love and there is a smile of deceit and there is a hummer”: pura decadenza coronata da cori e rumori sterzati.

Un disco di cori e malinconia, un discho di chitarre Hinsoniane e leggerezza nascosta fino a

profondità temibili.

Un disco cesellato con il cuore di chi riconosce la strada da percorrere custodendone tutto ciò che è utile e allo stesso tempo un percorrere a ritroso la via battuta per capire l’incompreso.

Un album in sostanza per chi cerca nuove strade nella semplicità e per chi non sa aspettare l’attesa di un nuovo giorno.