Palm Down – Unfamiliar air in familiar places (Autoproduzione)

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Cantautorato emozionale che fa breccia e amplia vedute e orizzonti all’interno di un mondo pronto a farsi apertura e ascolto. Disco diretto, ricco di ballad suonate e cantate. Un insieme di pezzi intimi che accolgono la canzone d’autore di stampo americano trasformandola con piglio deciso in un elegante messa in scena di un suono acustico che veicolato da una voce davvero interessante contrasta la quotidianità e sa dare sfumature essenziali all’interno di un album tutto da scoprire. Il disco di Palm Down all’anagrafe Francesco Zappia, brilla di luce propria. E’ un insieme di pezzi costruiti su fondali oceanici pronti ad emergere. Dieci canzoni, prive di una vera e propria classica struttura portante. Dieci canzoni che diventano ascolto da Pros in cons passando per la tripletta magica di I swear, Bother, Nosedive fino alle sferzate di Demons and fever e la finale The shore. Un disco che potrebbe essere tranquillamente la colonna sonora di qualche serie Tv come Dawson’s creek, non in senso negativo però, anzi. La musica di Palm Down, tra Goo goo dolls e Snow Patrol in chiave acustica, sa dare spazio ad un giovane di enorme talento.