Cavalcate sonore che oltrepassano l’orizzonte ci consegnano una prova destrutturata, potente, dove tutti i meccanismi sono ben oliati e pronti per stupire e dove il suono proposto si sporca di alternative, di prog, di post rock e psichedelia, in un concentrato di tecnicismi impressionante e vissuto. Sono solo tre pezzi e quasi un’ora di ascolto per un viaggio siderale dentro la mente umana a ritrovare, nei labirinti della coscienza, un punto di contatto con i giorni a venire. La band di Cervia, in questa nuova fatica, conferma la propria bravura nel saper creare architetture sonore che perpetuano l’oscurità attorno a noi e sanno perfezionare tentativi, sempre vivi, di dare alla luce un suono di puro stampo internazionale. Un sofisticato tentativo quindi di risalire alle origini della complessità grazie a un disegno geometrico che raccoglie fragore e silenzio per un risultato d’insieme di grande classe e sperimentazione.