Olden – Prima che sia tardi (VREC)

Romantiche visioni introspettive affondano il coltello all’interno di ferite mai ricucite e pronte a vibrare azione ascolto su ascolto. Percepibili sensazioni si stagliano all’orizzonte costruendo un’impalcatura di cristallo contro le condizioni meteorologiche di questi nostri tempi malati. Il nuovo disco di Olden, il quinto album in nove anni, è un substrato di coscienza emozionale che ricorda, per certi versi, la poesia contemporanea di Unorsominore e si attesta a ricreare atmosfere che divagano nell’etere e inaspettatamente sono pronte a colpire, sono pronte ad insediarsi pian piano per riaccendere mondi, riaccendere speranze. Prima che sia tardi è un insieme di tracce di una bellezza quasi immacolata. Dalla title track d’apertura passando per Aquilone, L’oca nera, Cuore mio, Fiume amaro cantata con Umberto Maria Giardini nel finale il nostro riesce ad unire malinconia, forma e sostanza in un album concepito per raccontare stati d’animo in divenire e carichi di atmosfera che affondano le proprie radici nella nostra quotidianità in declino. Discone.