Niggaradio – FolkBluesTechno’n’Roll…e altre musiche primitive per domani (DCave Records)

Suoni multiformi che sanciscono l’importanza dei colori e delle sfumature, quel cantato di strada che si affaccia sul Mediterraneo e la voglia, quasi bisogno essenziale di sperimentare, di mettersi alla prova per un disco che ingloba una poesia che non ha nessun legame con gli ascolti odierni se non per l’interesse, che lega i Niggaradio, per la scoperta e il profumo di nuovo, di originale, ma allo stesso tempo concreto.

Africa, America, l’Oriente alle porte, generi completamente opposti che si attraggono e formano un arcobaleno di legami e speranze capaci di farsi sentire già nell’apertura affidata a U Me Dirittu, il blues chiamato in causa solo per attitudine e poi via via i testi che parlano dell’immaginaria concretezza di essere umani in questi tempi altamente strani e destabilizzanti.

La musicalità della Sicilia aiuta nel dare vita a poesie da testa alta, come aiuta di certo la presenza di Cesare Basile; obiettivi ben precisi e rassicurazioni sul domani, un futuro da costruire quasi fosse un puzzle che parla della nostra vita e che cerca speranza dove questa si nasconde.

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