Nanco – Acerrimo (Autoproduzione)

Dai Baschi verdi a imprenditore per arrivare a fare il cantautore, un percorso di crescita personale e maturazione introspettiva che ha portato Nino di Crescenzo, in arte Nanco, a creare un disco fatto di immagini di vita, alla ricerca di una bellezza sperata e voluta, pronta a dare un senso diverso a quello che ci si trova intorno, pronta a splendere in un attimo come se fosse luce fioca del primo mattino.

Un album di cantautorato che si tuffa negli anni ’70 del secolo scorso e ingloba la lezione dei grandi cantautori per lasciare spazio al tempo che risiede dentro al proprio cuore, ci sono polaroid dai colori poco appariscenti, ma di sicura sostanza e la chitarra di Kuzminac ad impreziosire pezzi teneri quanto riusciti come Carolina e la pioggia e Il periodico di turno, fino ad arrivare ad Amsterdam pezzo di gran classe, quasi costruzione cardine dell’intero album, che porta con sé il desiderio di partire, non verso un posto ben definito, ma alla ricerca di un qualcosa di diverso dentro a noi stessi.

Tutto questo è ciò che ha compiuto Nino nel corso del tempo, una libertà conquistata e voluta che ora viene raccontata lungo le dodici tracce che compongono questo disco, simbolo del bisogno e della bellezza, di ciò che eravamo e di ciò che siamo.