A modern way to die – Pulse and Treatment (Seahorse Recordings)

Strane visioni si accendono nei miei occhi come inquietudini di un tempo passato portato a raccogliere frutti acerbi, ma pure essenziali e riconducibili a quel vulcano in eruzione che attende e strappa, che attinge il meglio della scena ’80 e lo riversa quasi con spontanea naturalezza in un mondo fatto di automobili inarrestabili e umani, sovra umani irriducibili che si sentono super eroi.

Un cantato con un eco lontano fa da ponte, da tramite, alle circostanze che cambiano, che si fanno vive e più mature, riconducibili alla moderna creazione di una musica che non ha età ne confini, ma è solo un fatto di sopravvivenza e i nostri, di fatto, per sopravvivere se la cavano bene.

Oserei dire che se la cavano egregiamente anche perchè parlare di new wave nel 2014 significa riportare l’attenzione, il focus, il centro ad una considerevole voglia, quasi un bisogno di sperimentazioni sonore che in questo caso si divincolano in modo ottimale lungo le otto tracce della nuova fatica, dopo l’ep di esordio.

Questo Pulse and treatment è un album dove la sperimentazione è di casa, ascoltare Misanthropy per credere, un disco fatto di surrogati dove la materia prima è illuminata di luce propria da faville emozionali pronte a riaccendersi ad ogni sguardo.

8 tracce cariche, sentite e immortalate in una fotografia, quasi fosse mutevole immagine vintage da conservare negli anni a venire.