Massimo Coppola prende qualsiasi tipo di melodia per trasformarla in qualcosa di dolce, pacato, sensibile al tatto e legato al ricordo, al pensiero di una passeggiata sul lungomare guardando lontano e tentando di scorgere orizzonti sempre nuovi.
La ricerca estetica è importante lungo il suo percorso in quanto il cantautore utilizza in modo disinvolto il vocabolario italiano passando senza quasi accorgersene a canzoni con cantato in inglese influenzate in gran parte da quell’atmosfera fiabesca e romantico – gotica che si trova imprigionata tra i palazzi di Praga, sua città attuale.
14 tracce tra musica colta e raffinata, elegante e leggiadra, quasi a ricoprire di luce tutto ciò che circonda il suo immaginario, tra giardini incantati, amori in fiore e canzoni che difficilmente possiamo dimenticare e che entrano in modo inaspettato nella mente di chi ascolta; merito di una forte capacità nello scrivere e comporre melodie orecchiabili e sincere.
Un cantautore ricco di sfumature e diciamo anche a tutto tondo, in grado di spaziare da un genere all’altro, creando attorno a se un costrutto di fantasia reale dove immergersi e lasciarsi abbandonare.
Ottima prova questa dove la pace ha vinto sul rumore, la grazia sul logorio quotidiano.