Marydolls – Tutto bene (Autoproduzione)

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Deriva utopistica che intasca la lezione del tempo e ingloba ad arte i pensieri dei giovani di adesso, parlando con la voce di chi vive nella quotidianità e per la quotidianità annienta qualsivoglia forma di menefreghismo e si lancia a capofitto nelle costante ricerca di valori da far comprendere, da poter capire per instaurare, attraverso un tessuto sociale disteso, un rapporto, un legame capace di creare continuità con lo spazio in cui ci troviamo parlando una lingua comprensibile, schietta, diretta e senza mezze misure in una sostanziale ammirazione per il rock sintetizzato e una ricerca contestuale che si fa soggettiva proprio nei pezzi che compongono questo nuovo lavoro dei Marydolls, ban bresciana capace di comporre un album che ha grinta da vendere e sogni e speranze da mantenere, intrecciando musicalmente la lezione di band simbolo come Ministri e Verdena e facendo assaporare miscugli di tempeste in musiche ben studiate che si aprono con il tormentone Voglio essere giovane fino a lasciarci con La parolina giusta, passando per pezzi importanti come il singolone Berlino in una continua destrutturazione di forme e parole in grado di dare senso tangibile ad una proposta che non ha nulla da invidiare a produzioni odierne più blasonate.