Musica fluida, contaminata che ti viene a cercare inglobando sensazioni da viaggio autunnale in grado di portarti lontano scavando nelle profondità di un interno che si nutre di luce e buio, di oscurità e brillantezza da ricercare nelle spasmodiche visioni di un domani migliore. Un centrare bersagli nella suadente e mistica atmosfera ricreata fatta di oniriche visioni e abbandoni, di caratterizzazioni che si sposano con la ricerca, con il gusto per un’eccentricità mai ingombrante, ma sicuramente degna di nota. Mario Mariotti sperimenta una colonna sonora da noir contemporaneo pur apprezzando un passato che sa consegnare basi e radici necessarie per le composizioni future. Una musica quindi che si fa emblema e diventa dialogo di strumenti, di note, di trovate musicali a riempire i vuoti del nostro continuo isolamento con un suono che fa parte di un sogno costante, una sorta di film lynchiano da cui non vorremmo mai uscire.