Temi importanti e condivisibili nel nuovo dei MANICAs a creare una sorta di New-wave capace di affondare radici italiane di fine anni ottanta tra CCCP e Diaframma in una sostanziale ricerca di significati nel vuoto cosmico della contemporaneità. Arcadia non è un luogo idilliaco, ma piuttosto un ambiente di denuncia dove l’uomo inghiotte la natura, la distrugge e la calpesta. La grande città, un posto divenuto inospitale e il tentativo di ritornare alle origini per poter respirare di nuovo. Suoni, rumori, saette sonore claustrofobiche riescono ad ottenere una miscela esplosiva di luce e colori. Importanti, direi uniche forse, le collaborazioni con Robert Wheeler dei Pere Ubu e con Carmelo Pipitone già chitarrista dei Marta sui tubi ad assemblare una musica spigolosa e fragorosa, densa di parole e di movimenti sonori per un’ondata di stupore che sedimenta significati e non passa inosservata. Bl4ck M4rk3t, Nel freddo, Alice, la stessa title track, Equilibrista, sono alcuni dei pezzi di un disco che diventa boccata d’aria fresca nell’appiattimento musicale contemporaneo. Un album, questo che sarà sempre diverso ad ogni ascolto.