Un mondo nel mondo, da scoprire attorno alle estrapolazioni sonore che si fanno carne viva, tagliente e capace di donare a chi ascolta quel senso si sbandamento fuori da ogni singolo controllo che intasca glorie e sperimentazioni a non finire, in un’ellissi costante di tempo spazio e moto, un connubio perfetto tra ragione e sentimento dove i suoni incasellati si fanno sempre meno tangibili, ricreando costatazioni oniriche di grande pregio, in nome e onore di una musica che scava in profondità, trascinandoci con lei in un’atmosfera che non è definita, ma fuori dal tempo si concentra per aspirazioni future.
Lorenzo Feliciati compositore e strumentista per il secondo capitolo di Frequent Flyer collabora con Steve Jansen, batterista dei Japan e fratello di David Sylvian e con Alessandro Gwis, pianista, per creare dal sottofondo una colonna sonora mistica in un viaggio verso terre lontane e affascinanti, cariche di materia costante da poter estrapolare e regalare come dono prezioso.
Un disco di ambient jazzy, atmosfera che si fa via e si staglia magicamente, tra cadenzati elementi compositi e tanta capacità ed eleganza, capacità che fa di questo disco una piccola perla da conservare nel tempo.