Cantautorato che si mescola al Brit pop con venature di fantasticherie emozionali che si disintegrano in sali-scendi sonori compressati da una voce pulita e sincera, quasi a rincorrere sogni sperati e voluti.
I Koo ci trascinano nel vortice della loro marea consegnando agli ascoltatori un EP ben congegnato e costruito che intreccia sogni acquatici a melodie che entrano nella testa e non escono più tanto facilmente.
Una marea che sale fino a controllare il volo più libero fino a scendere a temibili profondità in sei tracce che raccontano di amori, illusioni, speranze; un vissuto generato con linearità nella sua interezza, nell’abbandono del vivere, nella grazia della vita.
Il genere è una commistione d’oltremanica di suoni distorti che ricordano l’alternarsi pulito/impazzito di Greenwood e soci con scalate di puro intrattenimento sonoro ricordando Editors e Coldplay dei primi album.
Un disco perfetto nella sua semplicità, un album da mandare in loop fino a dimenticare i problemi che ci attanagliano, nella speranza che il suono distrugga tutto ciò che è male dentro di Noi.