Il geometra Mangoni – L’anticiclone delle Azzorre (Qui base luna)

Canzoni siderali che parlano d’amore senza usare la parola amore, quel sentimento abbracciato alla vita e alla natura che sottilmente pervade l’atmosfera di codici velati e di parole che si susseguono, cantate magistralmente in italiano e composte per creare una poesia post crepuscolare e accesa da qualche bagliore di luce, da qualche sottigliezza che esagerando si inabissa nel nostro profondo, dentro a mete ricercate, vissute e composte.

Maurizio Mangoni con i suoi fidi collaboratori intasca una prova di puro indie pop internazionale condito da un’elettronica efficace e mai banale che evidenza le stratificazioni del pezzo e divincola il passato, lasciando posto ad un presente ben incasellato e immaginifico; un’immaginazione coinvolta e sorpresa, sentita e ricondotta al nostro essere come non mai.

Un curriculum di tutto rispetto, che porta appresso la svolta, una svolta dal sapore di neve e colori tenui, tinte pastello che non si stancano di raccontare e raccontarsi, aria di quiete e solitudine nel frastuono quotidiano, unica via di salvezza e lontano quella fiamma, la fiamma del cantautorato che oggi ha un nuovo esponente, fuori dai cantautori degli anni zero, questo geometra che misura parola per parola nel dare un senso necessario alla nostra vita.