Hawaii Zombies – Hawaii Zombies (Uma records)

Strafottenti e disintegrati al suolo pieni di marmitte esplose a suon di menefreghismo musicale assiepato al vociare del giorno e ricco di rimandi ad un brit pop squinternato, ma impattante, gli Hawaii Zombies approcciano un disco davvero divertente sotto molti punti di vista in un vortice di sensazioni che ben si sposano con la strampalata proposta presentata. Loro lo chiamano bubblegum punk, una specie di alternative punk solare e leggero a bassa fedeltà dove la sostanza vale più del pacchetto esterno anche se ci sono canzoni che senza chiedersi troppo instaurano sodalizi con l’ascoltatore e rimandano ad un’epoca surfistica che non c’è più pur contribuendo a riportarla in auge e a dare sfogo all’inespresso celato. I pezzi si sciolgono al sole da The dark side of the nerd moon fino a Blue is turning grey attraversando un prendersi non troppo sul serio che alla fin fine stupisce e raccoglie i frutti sperati in un’avanguardia che si getta nel precipizio della musica senza paracadute, ma soprattutto senza paura di cadere.