Glory of the supervenient – Glory of the supervenient (Overdub Recordings)

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Disco di improvvisazioni cosmiche capace di legare il progressive alle sensazioni di una musica strumentale che entra in simbiosi con le nostre caratteristiche peculiari, con la nostra infinitesimale coscienza, allargando un ampio spettro di prospettive nel richiamare l’attenzione su geometrie quasi matematiche, da accogliere, da sentire e da far vibrare in un contesto sensazionale che rivolge gli occhi e la mente alle divagazioni post anni settanta, Mike Oldfield e il suo Tubular Bells su tutti, in una struttura difficile da incasellare che lascia giustamente spazio ad una forza creativa che questo gruppo possiede riuscendo a trasportare l’ascoltatore in un mondo lontanissimo e ricoperto di sostanza cangiante da I: The destiny fino a Path of the night, per undici tracce che hanno il sentore di qualcosa di ultraterreno, di elettronico, mutevole e ad ogni nostra motivazione quella potenza e forza di volere dare uno sguardo al tutto che cambia nel raggiungimento di una pace interiore definita dalle frequenze musicali e dai sentimenti di abbandono e ritrovamento che pervadono l’intero lavoro.