Bellissima rappresentazione di una realtà vicina al nostro vivere racchiusa all’interno di poesie contemporanee capaci di scardinare l’idea di cantautorato moderno e tuffarsi con stile unico e necessario in una trasposizione originale di ciò che è stato il passato. gaLoni, con questa nuova prova, racconta le fragilità della vita umana attraverso acquerelli sporcati di terra e di visioni, racconta di geografie territoriali e di inutilità dei confini, racconta di amori lontani e desideri da raggiungere sopra ogni cosa. Incontinenti alla deriva sembra un disco di De André trasportato nei giorni nostri. La timbrica del nostro ricorda il cantautore genovese e le tematiche trattate sembrano racchiudere al proprio interno un senso di società e cultura che si espande ad ogni latitudine conosciuta. Si snocciolano perle con grande facilità, pensiamo alla stessa traccia d’apertura Bansky o L’America è una truffa per poi approdare a canzoni come Trattato monetario, Mi resterà il tuo nome a dare peso materiale ad una proposta emozionante. Il nuovo di gaLoni è un pugno al perbenismo, un pugno dato con stile ed eleganza contro ogni cliché e ordine precostituito.