Fenriver – Delta (New Model Label)

Oltre l’heavy-psych che conosciamo i Fenriver al loro esordio intascano una prova davvero interessante che coniuga elementi di post hardcore con un qualcosa di più sotterraneo e tecnico, un heavy oscuro che abbraccia la passione per il prog e le sovrastrutture stratificate all’inverosimile tanto da far suonare il pezzo come una canzone dentro ad un’altra canzone senza fine. I quattro veneti si concedono ad attimi lisergici che scoppiano poi di esplosioni sonore distorte tanto gainizzate e compresse da far scervellare risalendo la corrente dei nostri incubi peggiori e raggranellando influenze su influenze, dai Black Sabbath ai Kyuss, passando per i Melvins e i contagiosi Led Zeppelin in un vortice di quattro canzoni, cantate in inglese e italiano che arroventano i ferri del mestiere e si concedono nel finale alla potenza sonora totale di In solitude, suite di otto minuti che comprime e dilata il tempo a proprio piacimento. Una prova d’esordio davvero importante questa che sottolinea non solo la forte capacità tecnica del gruppo, ma anche e soprattutto le doti di comunicazione della band che utilizzano un registro vintage avvolgente che incontrerà il piacere di molti puristi della prima ora.