La canzone d’autore vive nelle pagine sonore raccontate da Eugenio Balzani, cantautore sopraffino in grado di creare piccoli quadri compositi di vita costruiti attorno ad atmosfere jazzistiche, blues e attimi intersecati ad un diario esistenziale mai banale, meritevole di essere raccontato. Le strutture architettoniche presenti nell’album sono semplici, lineari, dal sapore retrò e le canzoni proposte diventano il motivo, il pretesto, per parlare di sensazioni interiori che altrimenti non avrebbero libero sfogo. La grammatica del vivere è una sorta di compendio dove strade tortuose arrivano ad incrociarsi verso situazioni che permettono all’ascoltatore di immedesimarsi e di tentare di comprendere un panorama sempre più vasto verso la campagna estesa. Attimi meditativi dunque, pensieri mai lasciati al vento, intuizioni di libertà raggiunte, dalla title track fino a Gino Balena, per un affresco sincero a ricoprire di speranze una scena italiana troppo spesso sterile di incisive parole.