Sperimentazione pianistica che profuma di evoluzione sostenibile incrociando magistralmente suoni a profusione che riempiono l’etere e rispecchiano, per l’occasione, un senso di stare oltre ogni cosa. Le composizioni pianistiche di Eugenia Canale si sposano alla perfezione con gli intrecci sonori di Max De Aloe, Riccardo Fioravanti e Marco Castiglioni in un perpetuare risposte che diventano lounge in decompressione costante a liberare, dagli anfratti celati della coscienza, una realtà fatta di sogno e sfumature da comprendere e interpretare. Un jazz contemporaneo questo che ingloba speranze e naturalezza cercando di ottenere il massimo della meraviglia facendo della commistione di elementi il punto più alto e sicuramente incisivo di una produzione egregiamente arrangiata. Tra attimi di introspezione e colorata ammirazione Eugenia Canale mescola generi musicali realizzando un disco luminoso, aperto al mondo in divenire e pronto a riempire il nulla migliore che portiamo con noi.