Disco intimo, soppesato e silenzioso, dove stelle nascoste, lassù, fanno da sfondo ad universo che si comprime attorno a noi. Un mondo raccontato attraverso canzoni che diventano colonna sonora di un sogno in cui gli elementi in campo sono parti integranti di un diario di vita, un diario in cui lo stesso ascoltatore riesce ad immedesimarsi nei desideri inespressi di un’esistenza in divenire. Emanuele ci ha abituati alle belle canzoni. Quelle che non vorresti finissero mai. Ci sono attimi di ripartenza in questo disco, quel qualcosa che deve succedere quando meno te lo aspetti e nel contempo quelle fragranze che profumano di Terra d’Albione dove una semplice chitarra segna il destino del nostro stare e del nostro incedere quotidiano. Uno è un inizio, una ripartenza, ma anche un tragitto ben definito, dove la passione e la qualità intrinseca si sposano con una ricercatezza capace di alzare il livello della produzione nella sua totalità per un album che costituisce una boccata d’aria fresca nel panorama della musica d’autore italiana.