Elpris- Elpris (Libellula/Audioglobe)

Elpris è un violino scordato che intreccia le consuetudini divincolate con un’elettrica che ama a dismisura una fisarmonica lontana a cui piace cambiare il tempo, Elpris è la circostanza che si evolve e sogna, sogna un futuro diverso per noi piccoli esseri di un giorno che verrà; un piccolo uomo lampadina e un’idea, l’evolversi di un’intensa stratosfera di colori pop che intrecciano in modo graduale e mai in modo conclamato l’atmosfera folk del nuovo millennio, fatta di improvvisazione, tanta energia, ma anche capacità di sperimentare e sperimentarsi verso ideali che perdurano e che si fanno costruire giorno dopo giorno.

I costrutti e le basi di appoggio non mancano, grazie alla produzione di Andrea Mei, già al lavoro con Gang e Nomadi, ma anche e soprattutto grazie a questo collettivo di sei musicisti che decidono un giorno di creare con strumenti tipici, un suono inusuale, portare l’eterogeneità al centro di ogni cosa per uscira dagli schemi e raccontare di giornate tra le montagne, passeggiate fumando, introspezioni pop di animi delicati che raccontano suicidi d’aria con siringhe prive di droga, verso il nulla e raccontando il nulla nell’ultima traccia a sancire l’epilogo.

Un disco che sa di pioggia e di amaro, ma che racchiude spessore per poter affondare le proprie radici e poter ricreare con le proprie mani forme vicine a chi ascolta e inusualità di pura convinzione.