Dap – Resonances (Toto Sound Records)

E’ il suono del bosco, il suono delle foglie secche autunnali i colori giallo e arancione che si fondono fino a creare il marrone della terra, alberi come casse di risonanze in una continua ricerca di se stessi e dell’amore, tra poesia crepuscolare e odi cantate a squarciagola dove l’effimero e il vuoto si mettono da parte e come per magia i luoghi in capo al mondo non sono mai stati così vicini.

Questo è folk con la F maiuscola, dentro a questo disco c’è tutto il For Emma di Bon Iver e molto molto altro di più, c’è Bonnie Billy e tutta quell’attitudine intimista e introspettiva che si dipana tra ambiente circostante e nuovi orizzonti da scoprire.

Un disco che già dal packaging nasconde qualcosa di eccezionale, una cover che di per se è anche un portafoto, 8 polaroid all’interno che possono essere scambiate, a fermare un attimo, a raccontare per immagini quando non bastano le parole.

Qui però di parole ce ne sono eccome e c’è tanta capacità espressiva; partendo dalla voce per poi via via ad arrivare fino alla chitarra, nove tracce che sono le istantanee della vita, nove tracce che aprono con Crossroads, l’incrocio di strada, passando per una delle più belle canzoni mai ascoltate Stromboli, per finire con Pearl, eleganza fatta in musica.

Andrea D’Apolito in arte DAP, rende omaggio con questo disco ai grandi cantautori internazionali, ma lo fa in un modo tutto suo, espresso sinceramente, quasi fosse l’ultima parola prima del saluto finale, l’ultimo respiro prima del tramonto del sole.