Granitici e portentosi a districare la scena grunge rock per darle nuova importanza e nuovi spunti sonori, appigli rigeneranti che consentono all’ascoltatore di entrare dentro ad un vortice di emozioni distorte, un tunnel, un oblio da cui difficile riusciremo ad uscire, per un suono che, nonostante gli anni andati, risulta alquanto attuale, tra incrociatori sonori e una semplicità di esecuzione, nonché una scioltezza nella pronuncia che grida al mondo una rabbia nascosta, canzone dopo canzone convince e come moto perpetuo intasca energia da regalare partendo con la notevole Days in November per arrivare a quella strumentale Gone away che vuole essere, vuole dare un senso maggiore alla partenza, in un crescendo sonoro, lungo tutto il disco, che strizza l’occhio a produzioni ben più blasonate.
Una band che si affaccia sul mare, loro vengono da Genova, sono i Burn the ocean, hanno appreso la lezione del tempo e con sostanza ce la spiegano in questo Come Clean, dal sapore di polvere e jeans strappati a segnare una nuova era.