Aléxein Mégas – The white bird (Autoproduzione)

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Uccelli in gabbia pronti ad esplodere e ad uscire di nuovo per assaporare il colore del vento e quel senso comune di volo necessario per apprezzare al meglio il nostro interno, il nostro intorno. Gabbie della vita moderna quindi da percepire, intravedere e gettare in aria grazie a sonorità che si trasformano e passano da un’elettronica ad una musica orchestrale per una colonna sonora immaginaria ad intensificare i rapporti, ad intensificare quel tratto di strada che possiamo chiamare ancora vita. The white bird è un concept album che racconta intrinsecamente di un bisogno importante di libertà, lontano dai preconcetti, ma vicino a quel senso profondo che ci portiamo dentro e che risiede lontano dal chiacchiericcio moderno incanalandosi nei gesti interiori dei nostri giorni. Da I’m a shadow fino a Rays of a warm sunset il nostro Aléxein Mégas trasforma l’elettronica strumentale in qualcosa di corporeo e ben strutturato, in quel qualcosa che si trasforma ad ogni nostro battito d’ali.