Alessandro Rocca – Transiti (Dimora Records)

album Transiti - Alessandro Rocca

Polvere di nere stelle a ricoprire l’etere e il cielo sopra di noi di una sostanza angosciante, ma nel contempo domestica, vicina al nostro essere capace di calare dall’alto la sua oscura meraviglia per contrastare il troppo biancore edulcorato dei giorni moderni. Transiti, nel suo stare tra i dischi di cantautorato contemporaneo, è un piccolo capolavoro. Parole e poesie che come lame taglienti assemblano melodie scarne per entrare all’occorrenza all’interno di labirinti mentali introspettivi che non lasciano scampo. Una scelta poetica esemplare. I testi sono davvero bellissimi e se interiorizzati a dovere riescono a fare compagnia alle anime più nere. Alessandro Rocca fa sua la lezione di De André, dei CSI e di Nick Cave per dare alla luce un ritratto intimista di questi e altri giorni che verranno. Le canzoni sembrano viaggiare sullo stesso filo, con la stessa sintonia. Gli episodi più esemplari si ritrovano tra le prime tracce. Pezzi come Stipiti, Pesci, Mare, Mosche sono perle di imperfetta bellezza, ma pur sempre grandi canzoni che da un po’ non si vedevano al di sopra di questi orizzonti. Transiti è un disco pieno. Un album che riesce a scavare nella profondità del nostro mare alla ricerca di cose preziose che ascolto dopo ascolto acquisiscono un’invidiabile veridicità, un’invidiabile bellezza.