Daniele De Gregori – Bolla occidentale (Maremmano Records)

Bolla occidentale - Daniele De Gregori - CD | IBS

Un disco di coerenza e sostanza dove la denuncia della quotidianità si evince all’interno di una serie di composizioni che parlano al cuore di chi ascolta, prendendo elementi del nostro esistere e intessendoli attraverso una serie di composizioni che hanno tutte le carte in regola per sfidare le intemperie di questo tempo. L’album di Daniele De Gregori profuma di polvere e bellezza, di luci soffuse al calar della sera, di introspezioni che fanno parte della vita dello stesso autore costituendo un tramite con una musica d’autore mai banale, ma piuttosto canalizzata nell’edificare qualcosa di personale. La title track d’apertura, Quadricipiti, Poitiers, Marta (Parla coi suoi capelli), Semi rari, sono indicazioni focalizzate nelle costruzione di un amore che diventa tale osservando le architetture e le coordinate artistiche di una poesia in musica che fa delle parole la parte fondamentale di un costrutto indissolubile. Bolla occidentale è un disco che esplode, raccontando, in un insieme di pezzi mai avari di vocaboli, una realtà osservabile e sincera, frutto di un’evoluzione personale, di un vivere concreto.


Luca Borgia – Fotosintesi (Snowdonia)

La passione straordinaria per la musica si evince ancora una volta nel lavoro di cesello di Luca Borgia, artista recensito qui, su Indiepercui, per altri lavori e sempre pronto a stupire per coerenza e bisogno intrinseco di volere comunicare un’esigenza trascendentale nel racchiudere passi e desideri sospinti verso qualcosa di diverso, migliore. In questa nuova produzione il nostro incontra il regista Francesco Fei. Da questa collaborazione la colonna sonora di Pellizza – Pittore da Volpedo con l’attore Fabrizio Bentivoglio. Una tavolozza policromatica dove l’andare e il venire sembrano necessari punti di coesione per comprendere quella cinematografica necessità di uscire e conquistare parti di vita che si fanno intrecci di respiro, desiderio di conoscere gli anfratti che regolano le emozioni: la morte e la vita, l’amore e quella vertigine indiscussa e inarrivabile dell’arte mai fine a se stessa. In Fotosintesi c’è un lavoro di contatto pregno di idee e solidità. Una sorta di maturità che esplode e convince a dismisura intessendo dialoghi strumentali e atmosferici che segnano un confine di demarcazione intenso, viscerale, coinvolgente. Luca Borgia attinge dal cilindro dell’esperienza per trasformare il quotidiano in meraviglia.


Emanuele Colandrea – Uno (29 Records)

EMANUELE COLANDREA - UNO - TuttoRock Magazine

Disco intimo, soppesato e silenzioso, dove stelle nascoste, lassù, fanno da sfondo ad universo che si comprime attorno a noi. Un mondo raccontato attraverso canzoni che diventano colonna sonora di un sogno in cui gli elementi in campo sono parti integranti di un diario di vita, un diario in cui lo stesso ascoltatore riesce ad immedesimarsi nei desideri inespressi di un’esistenza in divenire. Emanuele ci ha abituati alle belle canzoni. Quelle che non vorresti finissero mai. Ci sono attimi di ripartenza in questo disco, quel qualcosa che deve succedere quando meno te lo aspetti e nel contempo quelle fragranze che profumano di Terra d’Albione dove una semplice chitarra segna il destino del nostro stare e del nostro incedere quotidiano. Uno è un inizio, una ripartenza, ma anche un tragitto ben definito, dove la passione e la qualità intrinseca si sposano con una ricercatezza capace di alzare il livello della produzione nella sua totalità per un album che costituisce una boccata d’aria fresca nel panorama della musica d’autore italiana.


Stefania Avolio – I have been here (New Model Label)

I-Have-Been-Here-il-nuovo-album-di-Stefania-Avolio

Atmosfere sognanti e rarefatte accarezzano l’etere per recuperare passi sicuri all’interno di un universo in evoluzione che riesce ad innescare una bellezza sopraffina nel creare quadri di meraviglia che mescolano l’elettronica alla musica alternativa, il dream pop a qualcosa di più oscuro, ma nel contempo malleabile per un’esigenza che si fa strada da percorrere nelle fragilità dell’animo umano. Sono dodici composizioni artistiche, dodici pezzi soppesati dove sostanza e desiderio di sperimentare si fanno preponderanti nel cammino intrapreso. Alla terza prova da studio, la pianista e cantante veneta Stefania Avolio, è in grado di rappresentare istantanee esistenziali dove la vita e la natura sembrano tracciare perimetrali conseguenze immolate a fotografie che raccontano di viaggi, di legami, di qualcosa che travalica la nostra realtà per stabilirsi laddove tutto sembra avere un senso unico ed essenziale. Da Goosebumps fino a June 29th passando per I feel nothing, Childhood memories, Mirror, Icelandic wind, la nostra riesce ad interagire con gli elementi che la circondano per realizzare, con naturale eleganza, un disco magnetico e personale.