Arneo Tambourine Project – Arnissa (Squilibri)

Nato dall’iniziativa di Giancarlo Paglialunga, maestro di tamburello, membro del Canzoniere Grecanico Salentino e componente dell’Orchestra Popolare La notte della Taranta, Arnissa è un trovare, all’interno delle radici mediterranee, la porta unica e inimitabile per scoprire, in profondità, il senso dell’appartenenza, dello stare, dei legami e dell’amore che vola e unisce ogni cosa. Arneo Tambourine Project ricopre di ritmo, energia e bellezza un vivere che trova, nella speranza di ogni giorno, il senso della vita e di ciò che ci appartiene. Una voce racconta, narra, caratterizza suoni e colori e a coadiuvare il tutto otto tamburellisti capaci di creare vivide immagini mai in dissolvenza, ma cariche di quella meraviglia primitiva che non ci fa stare seduti, impassibili, ad aspettare che il destino si compia, ma piuttosto ci rende protagonisti attivi del cambiamento che risiede in noi. Arnissa è un album che si spoglia del superfluo e ti guarda, con onestà, dentro al cuore. Un disco che trova, nella ricerca, tutte quelle sensazioni nascoste e lontane di un essenziale e unico divenire.


 

Tritonica – PGR (Autoproduzione)

Tensione palpabile che si respira all’interno di un disco che sovrasta per capacità mai sintetica di scardinare l’ordinario proponendo una musica che trasversalmente colpisce e cerca di diffondere originalità nel panorama, spesso troppo saturo, della musica indipendente italiana. Per Grazia Ricevuta è un album versatile che non segue le mode, riuscendo a intersecare trasversalmente alternative, progressive, jazz core, per una proposta d’insieme davvero entusiasmante perché sa coniugare la tecnica all’energia in un approccio concentrico ad una musica che non ricerca le mezze misure. Sono quattro pezzi che diventano un essenziale biglietto da visita per comprendere le sonorità di una band sempre in evoluzione e capace di partorire dissonanze che in questo nuovo disco si fanno elementi mai banali di un suono ricco di sfumature pronto ad accontentare anche i palati più esigenti.


 

Milos Colovic – To the bet of my footsteps (A.MA Records)

E andiamo di jazz contaminato con i suoni balcanici, l’ondata serba di sopraffina eleganza si sposa con le avventure musicali di un giovane musicista alle prese con le elucubrazioni sonore intrappolate nel peregrinare in questo tempo, per un risultato d’insieme affascinante che sembra racchiudere bellezza e meraviglia in una sorta di composizione cinematografica fatta di eleganza e tanta, tanta passione. Milos Colovic è un grande lavoratore, un grande musicista, perché attinge dalla cultura per così dire “popolare” tutti gli elementi che servono per comporre la sua musica fatta di visioni a tratti psichedeliche a tratti più composte ed incasellate ottenendo un risultato  soddisfacente sotto diversi punti di vista e sicuramente interpretato in modo impeccabile. To the beat of my footsteps si muove da Cimmeria fino alla title track per un movimento d’insieme entusiasmante e aperto al mondo in divenire.


 

Di noi stessi e altri mondi – Tutto lascia traccia (Autoproduzione)

Tutto lascia traccia - YouTube

Post- rock che accarezza la poesia e tenta, con capacità espressiva davvero unica, di rimembrare parti di un mondo in decomposizione sospingendo la bellezza all’interno di un ciclo vitale che si fa scoperta e brucia l’abbandonato per dare all’ascoltatore un senso di straniamento perpetuo e utile a riscoprire le parti mancanti di un corpo in via di definizione. Ritornano dopo sette anni i Di noi stessi e altri mondi, band proveniente dalla Lombardia che ha saputo raccogliere le intemperie di questo nostro tempo infame facendo decantare un’espressione musicale che va oltre il già sentito ricercando, nei versi, la chiave per dare nuova forma alla realtà. Luci e ombre, fragore e calma, passaggi simultanei con la coscienza e tanta capacità espressiva, sono gli ingredienti di questo Tutto lascia traccia, un album perennemente in bilico tra sogno e vita vissuta, a sedimentare attese e speranze. Un disco che inizia con Un mondo che brucia e finisce con Quel viaggiatore a segnare un momento necessario nel ritrovare la strada verso casa.