Approccio reale sbattuto al suolo su di un palco polveroso e intriso di veridicità da cui partire per tessere elementi di congiunzione con il passato e nel contempo creare, dare forma, motivare, sensazioni di passaggio che diventano parti integranti di un tutto emblematico e sincero. Il nuovo degli Animaux Formidables è un EP registrato in presa diretta, su nastro analogico, da Marco Fasolo. Un’idea, questa che trasporta nell’ascoltatore quel senso unico di potenza indefinita che si fa stimolo prorompente e invitante per attraversare i mondi scomposti di questo duo adrenalinico. Sono cinque pezzi che viaggiano alla velocità della luce riuscendo a trasformare il garage psichedelico proposto in qualcosa di famigliare e altamente contagioso. Da Tony fino a Make sense of any mess i nostri riescono ad intrappolare immagini di vita che si autodefiniscono in un un piccolo grande album d’ascoltare tutto d’un fiato.
Monthly Archives: Gennaio 2025
LIBRI ILLUSTRATI – Monique Felix – La merenda/Il vento (Camelozampa)
Titolo: La merenda/Il vento
Autore: Monique Felix
Casa Editrice: Camelozampa
Caratteristiche: pag. 32, 17,5 x 17,5 cm.
Prezzo: 12,90 €
ISBN: 9791254641774 / 9791254641767
Dalle idee, dalle radici, dalle basi del tutto, nascono le cose migliori, quelle che ci portiamo appresso fin da piccoli, quelle che ci permetteranno, forse, un giorno, di volare davvero.
Due piccoli libri che sfidano la prospettiva, intrappolando, tra la carta, una tridimensionalità mai celata, ma piuttosto veicolo di comprensione e nuovo linguaggio per comunicare.
Camelozampa riporta in Italia, dopo decenni, Monique Felix e il suo topolino insaziabile di avventure e pronto, ancora una volta, a lasciare a bocca aperta non solo i giovanissimi, ma anche coloro che non hanno mai smesso di stupirsi di fronte alla bellezza e alla meraviglia.
La merenda e Il vento. Il primo riproposto e che corrisponde a C’era una volta un topo chiuso in un libro, il secondo e spero di non sbagliarmi, inedito. Due piccole perle che travalicano il senso di silent book, due illustrati che escono dagli schemi sviluppando una concezione di moto davvero unica e originale.
Il nostro piccolo topolino si troverà ad affrontare numerose avventure. Un viaggio per raggiungere una fattoria, una merenda tanto ricercata in un campo di grano e poi ancora una peripezia aerea immaginata e disegnata dall’aria.
Il fattore sorpresa diventa punto emblematico e strategico per entrare in un universo che piega la finitudine per darci la possibilità di selezionare movimenti molto realistici e affinati nel corso del tempo. Quello però che stupisce, come riportato precedentemente, è il valore indiscusso di un’idea capace di scrutare oltre, di includere spazio, movimento e tempo, in una sorta di concettualità che si fa scoperta.
Spero davvero che si possano portare in Italia tutte le avventure di questo piccolo, grande topolino. Un protagonista davvero unico caratterizzato nel contesto naturale e spontaneo che lo contraddistingue da sempre. Una serie di libri intellegibili ad ogni età che troveranno, nella sorpresa, la chiave di accesso per nuovi mondi da rivelare.
Per info e per acquistare i libri:
https://www.camelozampa.com/shop/il-vento/
https://www.camelozampa.com/shop/la-merenda/
FUMETTI – Alessandro Giampaoletti/Marco Greganti – Zoe. I guardiani della Terra (Tunué)
Titolo: Zoe. I guardiani della Terra
Autore: Alessandro Giampaoletti Marco Greganti
Casa Editrice: Tunué
Caratteristiche: 14 x 20,5 cm., cartonato, colori
Prezzo: 15,50 €
ISBN: 9788867906291
Recuperare l’abbandonato pensiero riscoprendo radici profonde con la natura e con il mondo in cui viviamo. Ritrovare, nell’universo che occupiamo, la nostra finitudine e le innumerevoli possibilità che la vita ci offre. Immaginare, con i gesti di ogni giorno, ciò che vale la pena tenere, ciò che vale la pena lasciare.
Zoe. I guardiani della Terra, è un fumetto ecologista ambientato in un futuro incerto dove le invenzioni, frutto dall’intelletto umano, sono l’unica arma disponibile per contrastare il lento declino all’interno della società opulenta che ci troviamo ad abitare. Una graphic novel colorata e accattivante dove ogni elemento in campo sembra essere parte di un tutto che diventa ordine nel caos quotidiano.
Finn, il papà della piccola protagonista, è uno scienziato che tenta di contrastare il declino inesorabile del nostro pianeta. Una tempesta elettromagnetica lo fa scomparire improvvisamente. Solo Zoe, aiutata dagli amici di sempre, Ruben e Clara, riuscirà a ritrovarlo, affrontando, con coraggio e determinazione, le prove che Madre Natura riserverà nel loro cammino.
Il brillante meccanismo messo in atto da Alessandro Giampaoletti e da Marco Greganti profuma di attenzione e consapevolezza verso temi purtroppo ancora lontani dal nostro vivere. C’è una sensibilizzazione di fondo nei confronti delle nostre azioni e l’avventura raccontata si fa punto di partenza esistenziale per avvicinare i più piccoli a tematiche di vitale importanza.
Pubblicato da Tunué, nella collana Tipitondi, Zoe. I guardiani della terra, non descrive le gesta di eroine invincibili o di super eroi, ma piuttosto illumina una narrazione che parla con la voce della quotidianità e sottolinea, ancora una volta che il cambiamento vero e necessario, parte da noi stessi, dalle nostre azioni, da quel senso di comunità che oggi più che mai, sente il bisogno di emergere e di respirare a pieni polmoni.
Per info e per acquistare il fumetto:
https://www.tunue.com/product/zoe-i-guardiani-della-terra/
Stefania Rosati – l’ESSENZA (Autoproduzione)
l’ESSENZA come profumo interiore e personale che lambisce le coste della nostra anima intersecando aspettative, desideri, immagini che si fanno ricordo, bellezza mai celata, leggiadra visione di ciò che sarà . Nel disco di Stefania Rosati si respira tutto questo. Un’introspezione sonora e delicata che accarezza territori sempre più segreti, per l’occasione esposti e nel contempo conturbanti. Movenze quindi che incantano sottraendosi all’inutilità e concependo quell’amore unico per la canzone d’autore italiana che sa ancora comunicare e donare. Un disco quindi che trova nel legami e nei sentimenti tutte quelle sfumature necessarie per comprendere l’impossibile in una corsa che si fa rincorsa attraverso lo spazio, il tempo, i bisogni sempre accesi che ci rendono fortunatamente vivi. Sono sei pezzi originali più l’interpretazione di Amore che vieni, amore che vai di De André per un risultato finale che conosce le coordinate del cuore, intrappolando, nel peregrinare umano, la chiave per comprendere le nostre profondità.
the INFRAMEN – Zero gravity toilet (TheKidsAreAlright/Dcave Records)
Garage, lo-fi, una sorta di psichedelia rumorosa per un viaggio cosmico verso la luna attraverso strampalate visioni e sensazioni che attanagliano e stringono allo stomaco concedendo una visione diretta al tutto che confessa una sorta di appartenenza ad un mondo fatto di immediatezza, senza mezzi termini o mezze misure. Il duo composito dei the INFRAMEN, per l’occasione, interseca elettricità sghemba a qualcosa che profuma di improvvisazione. In un’epoca dove tutto sembra essere calcolato questo miracolo musicale partorito è una boccata d’aria sana e uno schiaffo al perbenismo contemporaneo. Sono tredici pezzi, tredici movimenti che lasciano a bocca aperta. Da Tycho I fino a Tycho III, i nostri si concedono lampi di sregolatezza e fulmini di meraviglia per una rincorsa continua verso territori inesplorati. Zero gravity toilet è un cavallo imbizzarrito, una corsa infinita su una prateria sconfinata dove tutti gli elementi in campo appartengono ad un universo che sa di futuro.
Eugenio Balzani – La grammatica del vivere (RNC Music)
La canzone d’autore vive nelle pagine sonore raccontate da Eugenio Balzani, cantautore sopraffino in grado di creare piccoli quadri compositi di vita costruiti attorno ad atmosfere jazzistiche, blues e attimi intersecati ad un diario esistenziale mai banale, meritevole di essere raccontato. Le strutture architettoniche presenti nell’album sono semplici, lineari, dal sapore retrò e le canzoni proposte diventano il motivo, il pretesto, per parlare di sensazioni interiori che altrimenti non avrebbero libero sfogo. La grammatica del vivere è una sorta di compendio dove strade tortuose arrivano ad incrociarsi verso situazioni che permettono all’ascoltatore di immedesimarsi e di tentare di comprendere un panorama sempre più vasto verso la campagna estesa. Attimi meditativi dunque, pensieri mai lasciati al vento, intuizioni di libertà raggiunte, dalla title track fino a Gino Balena, per un affresco sincero a ricoprire di speranze una scena italiana troppo spesso sterile di incisive parole.
Naresh Ran – Praesens (Toten Schwan)
Sono le sperimentazioni sonore a tener vivo un substrato culturale che parte dai bassifondi musicali e underground per cercare, nelle complessità di una labirintica mente, un punto di contatto che si fa abisso nella troppa frugalità moderna. E’ il coraggio dunque che vince oltre ogni cosa, la completa libertà di impreziosire le proprie idee con accenti diversi, veri e sentiti. Naresh Ran, da sempre, percorre questa strada e in questo disco la meditazione intorno sembra essere parte integrante di una prospettiva da ampliare. Solo synth e voce, un’interiorità raggiunta e un passo sospeso verso l’ignoto capace di progredire in immagini che si fanno elementi della nostra parte più oscura. Praesens sembra un affresco di vita, di un determinato momento di vita. Cinque movimenti che si fanno viaggio autorale. Da Riportare al cuore fino a Lasciami andare. Un macroscopico errare nelle cose di ogni giorno.
Joe Pisto/Fausto Beccalossi – Respiro (Belfagor Label)
Virtuosismi sonori abbracciano sofisticate visioni autorali di bellezza prorompente lasciata a decantare lungo il corso di un fiume impetuoso che trova nei sentimenti la chiave di accesso per futuri migliori. Il duo Pisto/Beccalossi incrocia culture e riesce nel tentativo egregio di fondere chitarra e fisarmonica, world music, jazz, tango, a riscoprire una sorta di radice interiore, un punto di contatto con il passato che crea, trasforma, magnetizza e sofisticatamente imprigiona all’interno di un vortice perpetuo. Respiro è un inno al movimento e alla sostanza. Otto brani originali dove contrapposizioni sonore diventano fondamentali per comprendere contrappunti invitanti e interessati da movenze che attingono dalla contemporaneità la propria originalità. L’amante, la stessa title track, Waiting for, Paris, Sole di notte, sono alcuni dei momenti interessanti di un album che diventa completezza quando è capace di interiorizzare un suono profondo, viscerale, compartecipato. Respiro è un disco che unisce e che crea sintonia. Un insieme di pezzi dal sapore eterno.
Cowards – God hates cowards (Bloody Sound)
Oscure visioni bruciate dalla contemporaneità diventano materia portante e preponderante per creare un suono ancestrale che pesca elementi di shoegaze, di rock alternativo per offrire all’ascoltatore una sorta di psichdelia magnetica e rumorosa fatta per durare nel tempo. I Cowards suonano internazionali e compatti. Un mix di esperienza ed eccentricità messa al servizio di un universo che trova nella libertà di espressione il punto più alto di un disco davvero esaltante. In God hates Cowards ci sono gli anni novanta. I Sonic Youth, i Butthole Surfers, i Dinosaur Jr., ma anche quel tentativo di tenere in piedi un genere che va oltre le mode e le apparenze del momento. Ci sono nove canzoni laceranti in questo album. Nove pezzi che accarezzano il buio per donare al tutto nuovi punti di vista coronati da splendide intenzioni ed energia a non finire. I singoli I hate you e 3020 bastano per comprendere una narrazione musicale fatta di tanta sostanza che si muove, nelle tempeste di ogni giorno, con una naturalezza più unica che rara, a creare immagini sovrapponibili di una realtà in estinzione.
Pseudo proto post – Altri oltre (Autoproduzione)
Garage funk, assorbito da un alternative interessante, si fa sostanza malleabile per dare forma ad un dischetto niente male, ricco di architetture sghembe e sensazionali cambi di sound mescolati a dovere e mai riciclati, ma piuttosto intrappolati in una jam session che sembra non avere fine. Altri oltre vola più in là di un concetto spaziale e percepisce ricordi e radici di un particolare momento perpetuo interessato da uno scambio continuo che si apre a puliti di chitarre in contemporanea concentrazione di un groove magnetico sostenuto da basso e batteria. Nove tracce per la band umbra. Nove canzoni strumentali che ricercano strade da percorre e sogni da ricordare. Traversata, Materiale rituale, Il principiante, La prima, I 12 apostrofi, sono solo alcuni degli esempi lampanti di un album omogeneo nella forma e nei contenuti. Un disco dove tutte le parti in gioco sono essenziali per comprendere la poliedricità di una band davvero interessante.