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Flusso magmatico di contemporaneità che incrocia modi di essere e di stare che travalicano il tempo e ci consegnano una prova piena di sfumature astratte e nel contempo tangibili, segno di uno stare degno di nota e che colpisce per originalità sospesa e melliflua. Il disco degli Analogic è un concentrato viscerale di visioni accelerate che profumano di elementi onirici e che partecipano ad una creazione davvero stupefacente e complessa nella sua più profonda interiorità. Ci sono elementi conturbanti di progressive sporcato dal garage, dal punk, dalla musica d’atmosfera, dal rock più classico. Una commistione di generi ben amalgamata e perennemente in bilico tra il passato e il presente. Brani come Generazioni, Ave natura, Milano magnetica, Indefinita, rendono molto bene la qualità e la levatura di un disco che trova nel labirinto di intenzioni ricreato un modo di essere che travalica la modernità riuscendo, in modo del tutto naturale, a costruire un puzzle stupefacente, una sorpresa continua.
Le esperienze che cambiano la vita, l’abbandonarsi senza pensieri, la bellezza di una gioventù inesauribile e quell’intenzione sempre viva di dipingere il mondo con i colori dell’universo circostante, partendo da un’interiorità che diventa luce, un’introspezione che si fa bagliore insistente per i giorni a venire.
Si parte per non tornare. O meglio si parte per tornare diversi e cambiati. Le suggestioni legate alle avventure quotidiane diventano preponderanti nel delineare un quadro fatto e costruito attorno alla parola amicizia e a quella sensazione che nulla può finire. Un’infinitutide circoscritta nell’atto del crescere.
Nina è pronta per affrontare la nuda roccia. Abituata, con gli amici, ad arrampicare in palestra, si ritroverà presto ad avere tra le mani l’occasione unica di percorrere vie, per lei nuove, in falesia. Un approccio diverso quindi, ma nel contempo carico di affascinanti scoperte per una montagna vera, reale, da assaporare e vivere intensamente.
Dopo i bellissimi Controcorrente, Annie il vento in tasca, Doppio passo, ritorna Manuela Mapelli e quel voler scavare all’interno dei sentimenti delle figure femminili descritte nei suoi libri che diventano, questi ultimi, incroci ben riusciti tra narrazione e fumetto.
Anche questa volta la veste grafica dona luminosità alle scene raccontate e la scelta dei colori diventa punto nevralgico di partenza per far immedesimare il lettore all’interno di un panorama che pian piano viene delineato e costruito.
Uscito per Sinnos, La gita selvatica, è una sorta di compendio sui sentimenti legati all’ascensione verso mete mai esplorate. Un fumetto emozionante che parla di determinazione e con leggerezza mai nascosta dona profondità ai personaggi raccontati caratterizzandoli grazie anche a quella musica descritta nella playlist di canzoni presente alla fine del libro. Non solo il suono della natura, ma un vero e proprio connubio inscindibile con uno stare che è dentro e fuori di noi, un interno e un intorno, a disegnare, nuovamente, aspettative sempre vive.
Caratteristiche: Volume cartonato, 28,5 x 28,5 cm.
Prezzo: 20,90 €
ISBN: 9788869451980
Il silenzio della sera ad ammantare luci e ombre di giornate uguali in città abbandonate, ma cariche di vitalità nascosta, celata, socchiusa come porte che tendono a mostrare solo una parte di un tutto, solo ciò che vogliamo effettivamente vedere.
Bagliori di un attimo appena concluso, sguardi protesi verso il futuro, immaginazione e comprensione o forse soltanto incomprensione della complessità. Momenti e percezioni, preziose rappresentazioni mentali che scardinano lo spazio, il tempo, l’immobilità che si trasforma in fantasia.
Finestre è un libro pregno di figure, di colori forti, di spazi riempiti. Non ci sono bianchi ad occupare la scena, ma soltanto vivaci espressioni che si fanno sogno e mostrano ciò che non pensavamo, a bocca aperta, come sorpresa o semplicemente come tensione leggera che divampa in meraviglia.
Lola Svetlova ci consegna un libro che va oltre le convenzioni, mostrando ciò che si cela dietro le fessure della nostra mente. Lo fa in modo semplice e diretto, quasi in modo infantile, prendendo per protagonista una bambina che scruta, in modo intelligente, l’orizzonte del proprio stare.
Ecco allora che il visibile diventa invisibile e viceversa. La supposizione che si fa concretezza e disorienta in un gioco notturno dove siamo chiamati ad essere elementi fondamentali di partecipazione con il tutto.
Uscito per Carthusia, Finestre, è un silent book che si fa sguardo attento sull’universo circostante. Un osservare per estensione, un viaggiare con la mente valorizzando l’interiorità e la comprensione alla ricerca di una delicata espressione di tangibilità a scavalcare le apparenze quotidiane.
Titolo: Land of the dead/Lezioni dall’aldilà sulla narrazione e la vita
Autori: Toby Cipress/Brian McDonald
Casa Editrice: Tunué
Caratteristiche: 17 x 24 cm., cartonato, colori
Prezzo: 24,90 €
ISBN: 9788867906147
Sviluppare un personaggio partendo da intrinseche visioni notturne che trovano nell’oscurità del trapasso un punto necessario per uscire fuori dagli schemi e creare un piccolo capolavoro per aspiranti scrittori e non che iniziando il proprio cammino osservando da vicino il tema della morte, si domandano, si interrogano su ciò che sarà il destino a loro affidato.
E’ un puzzle intricato questo Land of dead. Un’accurata messa in scena di momenti visivi famosi che scrutano all’interno di un cammino di maturazione che sa essere centro nevralgico delle nostre ambizioni, delle nostre pulsioni.
Un quadro d’insieme dove ogni elemento, ogni personaggio, diventa traghettatore di un mistero, di una sostanziale riappacificazione con noi stessi che parte dal sottosuolo arrivando a latitudini sconosciute.
Brian McDonald e Toby Cipress riescono a delineare quel desiderio inespresso nel costruire uno storytelling che fa i conti con un inizio ancestrale, introspettivo. Uno scardinare punti e porti sicuri per dare alla luce una sorta di abbandono primordiale, ricco di incognite e nel contempo affascinante, in grado di sopravvivere al tempo per come lo conosciamo.
L’esistenza racchiusa nelle immagini dei film più iconici. La paura della vecchiaia, la solitudine, il pensiero che sconfina l’abitudine in un unico e meraviglioso affresco che non si fa enigma, ma piuttosto normale prosecuzione di un esistere che diventa confronto con l’esterno, necessità, sopravvivenza.
Uscito per Tunué, questo particolare fumetto, diventa esso stesso una sorta di Caronte, traghettatore dell’Ade. Un respirare sensazioni ed elementi che diventano unione imprescindibile con il nostro disegno interiore a colorare di stupore innovativo una piccola opera da custodire gelosamente.
Raffinatezza che si distingue tra gli anfratti di questa nostra realtà in un sodalizio con la musica d’autore atmosferica d’oltreoceano in grado di attraversare le sostanziali visioni del nostro esistere. L’eleganza mai celata di questo collettivo musicale esplode e convince attraverso segni e disegni che superano il tempo per come lo conosciamo riuscendo in qualche modo ad ottenere un intricato groviglio di intima bellezza che accende le speranze e dona qualità ad ogni latitudine. I chiaro scuri emozionali si sposano con un lirismo ancestrale mescolando trip-hop, post-rock e visioni solfuree di ambizioni ambient alternative davvero notevoli. Choices è un disco crepuscolare e importante nel panorama attuale della musica indipendente italiana. Un album dove la ricerca stilistica diventa elemento essenziale per comprendere il divenire e dove ogni elemento narrativo esposto è parte di un puzzle complesso e altamente corrosivo.
Scanzonate visioni di un’Italia alla deriva ritornano nella descrizione poppeggiante dei Mobili Trignani a riprendere il perduto nel tentativo di trasformarlo in qualcosa di fresco, geniale e irriverente. Un po’ di Jannacci, un po’ di Pinguini tattici nucleari e se vogliamo anche un po’ di Eugenio in via di gioia; il duo proveniente dalla provincia di Teramo ci regala un disco solare, con uno sguardo però attento alle vicissitudini del reale e del mondo in perenne cambiamento. Webinar è una sorta di allegoria della realtà. Un affresco contemporaneo costruito attorno ad architetture sognanti dove i pensieri primordiali ricoprono attimi di spessore e regalano punti di contatto con un qualcosa di davvero esaltante e sincero. I Mobili Trignani ridefiniscono per autodefinizione il loro PopArticolare senza dimenticare le radici della forma canzone e attingendo dalla modernità il necessario per stupire ancora una volta.
Surf spruzzato di blues che si identifica con un periodo storico ben preciso proiettato per l’occasione nella nostra contemporaneità in un sodalizio con il passato che diventa materia preponderante e cangiante per attuare nuove e importanti imprese nei confronti del circostante. I The lake devils, direttamente dal Lago di Iseo, ci consegnano un EP dove le onde strumentali sono parte necessaria nel ricreare un suono alla Dick Dale che riesce a fondersi con un qualcosa di più moderno e davvero interessante. C’è della psichedelia in queste cinque tracce proposte e anche un amore incondizionato per tutto ciò che suona vintage e che profuma di radici e nuovi territori da riscoprire. The seizures Ep è un album che suona fresco ed estivo ad intrecciare balere estive e serate infinite fatte di meraviglia da perpetuare ad ogni latitudine concessa.
Caratteristiche: Volume cartonato, 28,5 x 28,5 cm.
Prezzo: 20,90 €
ISBN: 9788869451997
Toccare, percepire, sentire la terra. Assaporare il profumo del bosco, degli alberi, il respiro del mondo concentrato e assimilato. Un primordiale bisogno di appartenenza incapsulato nel divenire. Purezza e bellezza a ricreare meraviglia nel contesto che viviamo, a ricostruire territori, a dare un significato intrinseco maggiore alla parola natura.
Ritorna Carthusia con una prova impressionante. Bellissimo il percorso intrapreso dei silent book. Originale e di sostanza la produzione tangibile di opere, volumi, illustrati che occupano spazio, implementano peso dando valore all’illustrazione, quello stesso disegno che sostituisce la parola immaginata.
Piantala! è la storia di un taglialegna che per salvarsi dall’arrivo di un lupo, sale su di un albero. L’abbraccio con la pianta, un nido sicuro, gli farà capire l’importanza dell’appartenere a qualcosa di più grande, unico e insostituibile.
Alessia Roselli spinge l’attenzione del lettore verso un universo troppo spesso offeso. Riesce a donare luce nell’oscurità sempre più opprimente di un’epoca che corre e nel contempo, la stessa autrice, porta l’intelletto umano ad una riflessione profonda, interiorizzata e sincera.
Mai melliflue sono le illustrazioni proposte, ma piuttosto parti di una concretezza che già nella scelta dei colori evidenziano il reale, il visibile, l’evidente. Sfiorare la terra quindi, essere un tutt’uno con il circostante e nell’istante che il pensiero riesce a realizzare tutto questo, sentire il desiderio di affrontare le sfide che il domani ci pone.
Piantala! è un libro silenzioso, senza parole, dove l’ambiente descritto è parte preponderante del contenuto da veicolare. Un albo che insegna ai più piccoli a diventare grandi rispettando ciò che hanno trovato nel loro venire al mondo. Un tentativo, questo, di preservare l’unica ricchezza per cui valga la pena ancora lottare.
