Linda Gambino – Unexpected (Filibusta Records)

Linda Gambino, Unexpected<small></small>

Assaporare un viaggio interiore nelle visioni solfuree di città da conquistare nel pieno della notte attraverso una musica sopraffina ed elegante pronta a colpire per tramutata bellezza e peculiarità che si fa strada, cammino da inseguire, circostanze da assaporare giorno dopo giorno. La poliedricità di Linda Gambino si percepisce all’interno di un album compatto che riesce a creare appeal e profondità e nel contempo risuona per composizioni mai frenetiche, ma meditate e soppesate, gentili ed eleganti. Sono sette brani atmosferici, tre originali e quattro rivisitati che riescono a percorrere una storia. Uno scavare interiore che si fa racconto consegnando all’ascoltatore una ricerca che in primis è fulcro interiore di un marcato bisogno di comunicare. Unexpected esce con facilità dal cilindro della meraviglia. Un disco leggero e conturbante, fresco e semplicemente unico.


 

Andrea Zacchia – HBPM (WOW Records)

Atmosfere intime soffuse a raggruppare la notte all’interno di un viaggio interiorizzato a dovere dove l’introspezione costante è punto focale ed emblematico nel recidere l’inutilià e moltiplicare la bellezza all’interno di una porzione di universo che si fa appartenenza accolta, leggera condivisione di intrinseche visioni fatte per durare nel tempo. Andrea Zacchia alla chitarra accompagnato da Angelo Cultreri all’hammond e da Maurizio De Angelis alla batteria, riesce a creare un ambient sofisticato e persistente, un High Beat Per Minute che si fa ricordare attraversando porzioni di sogni a venire che si mescolano al passato. Una mescolanza che gioca con le parole e omaggia. Su tutti Wes Montgomery, ma lo stesso titolo del disco può essere anche analizzato percependo i segreti nascosti delle due parole Hard Bop e Pat Martino, quest’ultimo tra i migliori chitarristi jazz mai esistiti. Uno studio quindi, un divenire che riecheggia in tutti i brani proposti. Dalla stessa title track fino a Send in the clowns passando per le riuscite The days of wine and roses di Henry Mancini, Nuages di Django Reinhardt e la bellissima Song for Elias dello stesso Zacchia, per un risultato d’insieme, a tratti, davvero sorprendente.


Emanuele Sartoris with Roberto Cifarelli – Inquadratura di composizioni (Tǔk Music)

Inquadratura di composizioni, Emanuele Sartoris e Roberto Cifarelli

Nella lucentezza di una stanza sufficientemente illuminata si nascondono prodigi in divenire che tendono all’evoluzione scardinando il presente e immagazzinando l’inutile all’interno di scatole vuote pronte ad essere gettate al suolo. In quella stessa stanza convive la sperimentazione con l’oblio intercettato dal ricordo in una sostanziale visione di ciò che verrà mescolato nella velocità del giorno che fagocita e non lascia nulla al caso. Le nuove elucubrazioni, del duo, formato per l’occasione dal pianista Emanuele Sartoris e dal fotografo Roberto Cifarelli, sono di vitale importanza per stabilire nuove coordinate da associare alle esperienze umane. Lavorare quindi su scatti, su rappresentazioni melliflue del mondo in cambiamento, diventa punto cruciale e sentito nel panorama di avanguardie italiano. Concentrare l’attenzione sulla fusione e sul vortice di sensazioni che diventa preponderante nella ricerca sonora, ottimizzare spazi e paesaggi, punti di inclusione, è essenziale poi per ottimizzare una narrazione mai sintetica, ma elaborata, colta, cristallina. Un disco che si fa esperimento nel costruire egregie architetture sonore.


Edoardo Chiesa – A quello che vedo non credo per niente (LaPOP)

A quello che vedo non credo per niente - Edoardo Chiesa

Che meraviglioso poppettino sforna Edoardo Chiesa. Lo ricordo ancora su queste pagine con i suoi precedenti lavori. Quella ricerca costante di trovare nelle parole una chiave di volta per entrare nelle introspezioni, nei gesti di tutti i giorni, grazie ad un approccio equilibrato dove forma e sostanza intersecano diari di vita da cui partire per dare un senso diverso ai giorni che passano. Eccoci dunque ad una nuova fatica che profuma di estate, di parole non dette, sussurrate forse e di altre ancora in bilico sul filo del nostro esistere. Sono canzoni che colpiscono per immediatezza e superano le attese sia per produzione, sia per livello di scrittura. Un passaggio necessario e composto grazie ad una canzone d’autore più matura e completa a ricoprire di esigenze nuove le architetture create dallo stesso cantautore. Da Due come noi fino a 19919, Edoardo Chiesa riesce a compattare un’anima interiore dentro a pezzi cangianti e accattivanti, brani che si fanno ascoltare avvolgendo, ad ogni richiamo, anche l’ascoltatore più smaliziato.


Tobia Lamare – Heart in a meat grinder (Lobello Records)

Heart in a Meat Grinder

Musica surf psichedelica dal sapore estivo ingloba scogli della nostra esistenza attraverso una forma canzone destrutturata e leggera che sa osare e perpetuare significati attraverso un uso personalissimo del suono che qui raccoglie il miglior vintage della bella stagione per consegnarci un concentrato di alternative garage autorale dal forte sapore d’oltreoceano. Il quinto disco di Tobia Lamare ha un’anima, una propria identità, un bisogno intrinseco di ricordare la grandiosità di questo musicista nel dare valore e profondità alle piccole storie di ogni giorno, a quelle cose che profumano di ricordo e che sono celate, solitamente, lontane dal nostro pensare. Sono dodici pezzi che si sorseggiano come un bicchiere d’acqua fresca. Scivolano lasciando tutto alle spalle. Questi brani non si domandano troppo, ma sono il risultato di una ricerca cesellata dove il valore dei sentimenti è qui misurato attraverso sensazioni uniche e oniriche visioni di mondi da esplorare. Heart in a meat grinder è un album sincero che denota una spiccata capacità artistica nel far confluire, al proprio interno, i migliori sogni a venire.


Charles Goodger – The music of travel (Prima Classic)

Composizioni che profumano di viaggio introspettivo capaci, con la fantasia, di aprirsi agli altri attraverso un volo pindarico di essenze, vissuti, parallelismi con la realtà che perpetuano significati ed esperienze nascoste da recuperare. The music of travel è un concentrato di bellezza impreziosito dalla maestria e dalla capacità del pianista e compositore Charles Goodger già con Al Bano e Marina Rebeka. Un viaggio verso mondi lontani. Numerose le dediche a città e luoghi in Italia. Verona, Genova, Caltagirone, le Cinque Terre, realtà narrate grazie ad un minimal piano che strizza l’occhio ad una forma più classica e mai raccolta, ma piuttosto in grado di aprirsi nel dipingere sfumature colorate che convincono e non deludono i palati più raffinati. The music of travel è una serie di sensazioni in musica che tramandano un’attesa e si fanno assaporare in tutto il loro splendore. Una giornata di sole, la semplicità, uno sguardo lontano oltre l’orizzonte.


FUMETTI – Adrian Tomine – Sonnambulo (Canicola Edizioni)

 

Titolo: Sonnambulo

Autore: Adrian Tomine

Casa Editrice: Canicola

Caratteristiche: 240 pagine, b/n, 17×24

Prezzo: 25 €

ISBN: 9788899524746

 

Come telecamera nascosta entrare nelle vite degli altri attraverso un occhio che scruta le profondità dell’animo umano soffermandosi nell’interiorità celata che diventa motivo di scoperta a sottolineare pulsioni, momenti simultanei con un progredire statico che si domanda, ma che nel contempo immobilizza, quasi spaventato, il proprio essere, il proprio stare.

Partire quindi da questo presupposto per ritrovare un’amalgama distribuito di cruda realtà. Un’anonima considerazione della quotidianità che esplode, con energia, nelle contrapposizioni incapsulate nei meandri di un vivere partecipato, ma carico di quella solitudine che ci accompagna da qui all’eternità.

Adrian Tomine è un maestro in tutto questo perché riesce a catturare fotografie raffiguranti crisi esistenziali comunicando grazie ad un minimalismo compresso, anacronistico e percepito come tale.

Un modo di condensare le atmosfere ricreate in venti racconti che trovano, nella normalità descritta, un punto di attracco per ampliare storie lasciate a decantare e spesso immaginate, racconti contemporanei di effetto sconvolgente capaci di intensificare l’attesa.

C’è tensione in questa narrazione. Una tensione visiva che pagina dopo pagina riesce ad affrontare le intemperie dell’esistere grazie ad un tratto caratteristico e utile nel definire confini simultanei e sentimenti melliflui. Un pugno nello stomaco al perbenismo dove l’immaginazione non ha confini e nel contempo dove i personaggi presenti, svuotati della loro direzione, ricercano il tassello di un puzzle mancante in un universo privo di coordinate.

Superba e bellissima l’edizione di Canicola dopo più di vent’anni dalla prima uscita per Coconino. Un’edizione che arricchisce e completa una visione del tutto più ampia in cui echi di Salinger, di Raymon Carver, ma anche le solitudini di John Fante, diventano ingredienti per raccontare una contemporaneità fatta di sogni infranti per un capolavoro che resiste al nostro tempo.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.canicola.net/prodotto/sonnambulo/

 

LIBRI ILLUSTRATI – Marion Sonet – Otto dove vai? (Kite Edizioni)

Titolo: Otto dove vai?

Autore: Marion Sonet

Casa Editrice: Kite Edizioni

Caratteristiche: 19,5×25 cm., 44 pp., colore

Prezzo: 18 €

ISBN: 9788867452156

 

Divertente visione unica e spettacolare che racconta con calore e trasporto acceso un’amicizia profonda e indissolubile tra una vecchina e il suo cane Otto. Salti rocamboleschi tra parchi curati e fioriti ci accompagnano attraverso i recinti dell’essere umano dipingendo con la fantasia tangibile una narrazione fatta di piccole cose, gesti quotidiani, amore e bellezza intrappolati in una meraviglia che fa del divenire la chiave di volta a riscoprire pezzi di noi, pezzi abbandonati che quando meno te lo aspetti sono pronti ad esplodere grazie ad un’energia contagiosa e amorevole.

La nostra signora parte per l’avventura quotidiana. Parte per la passeggiata tanto cara al suo inseparabile cane. Otto però è geloso quando la sua padrona si ferma a dar da mangiare ai colombi, così geloso e testardo da fuggire via. Quello che dopo accadrà sarà prosecuzione naturale di un cammino intessuto grazie ad un filo trasparente chiamato legame. Un legame prezioso da custodire e che diventerà essenziale nel momento del bisogno: quando tutto sembra cadere, dall’altra parte ci sarà sempre qualcuno che raccoglierà i pezzi del nostro stare.

Ecco allora che la storia diventa motore esistenziale per parlare ai più piccoli di animali, di fedeltà, di stima e benevolenza, di solidarietà che diventa confidenza, sintonia e costruzione di profondità da ammirare.

Marion Sonet ci trasporta all’interno di un silent book, un libro senza parole che profuma di passi da percorrere insieme. Una rappresentazione, dall’aspetto vintage e bohémien, personalissima dove i pochi elementi in gioco sono essenziali nel raccontare una desiderio espresso attraverso immagini che diventano motore pulsante per una riuscita narrazione.

Otto dove vai? è un abbracciare i silenzi attraverso l’immaginazione. Un libro che costruisce, pagina dopo pagina, una vicenda semplice, ma carica di significato, incastonata nei rapporti di ogni giorno, nel nostro trovar conforto e attimi di effimera felicità tra i colori che inglobano l’estate e nutrendo ciò che ci rimane.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.kiteedizioni.it/store/libri/illustrati/otto-dove-vai/

Hazy Loper – The shadow carvings and other short poems (Ribéss Records)

Viaggio metafisico nell’oscurità dei sentimenti intrappolati all’interno di scelte che diventano preponderanti quando si tratta di vivere o morire. Un allontanarsi dal mondo circostante con una musica personalissima e racchiusa in un’interiorità che si fa solitudine, fuoco che scalda, fuoco che divampa, memorabile attesa dopo la tempesta passata. Gli Hazy Loper riscoprono un nuovo universo e riescono ad incastrare visioni da viandanti con sofisticate elucubrazioni che partecipano alla stesura di un qualcosa di più grande, immaginifico, carico di strutture intime incapsulate in una manciata di poemi in musica che si fanno narrazione e parlano di sogni ad occhi aperti ed eteree sensazioni che costruiscono ricerche da sedimentare e perpetuare, ricerche complete che non si chiedono e non trovano una via salvifica, ma piuttosto attraversano la bellezza di uno stare che si fa circostanza trasformando le ombre e le inquietudini dell’anima in qualcosa di vicino al nostro esistere. The shadow carvings and other short poems è un album che nonostante la semplicità di fondo profuma di grandezza irraggiungibile.


Daniele Mammarella – Wild universe (Music Force)

Daniele Mammarella | Spotify

Ricerca sonora per terre lontanissime imbrigliate all’interno di fessure simultanee dalle quali guardare oltre l’orizzonte per cercare spazi e amplificate nuove vedute. Il talentuoso Daniele Mammarella riesce ad incastrare, con spirito elegante e disinvolto, delle perle musicali dal sapore d’altri tempi in un’amalgama generoso di passione e sudore ad imprimere, nel diario del nostro tempo, un album dove il cantato e lo strumentale si fondono per consegnarci peripezie unitarie, sontuose ballate che guardano oltre l’orizzonte. Wild universe parla di questo e altri mondi da scoprire. Parla di terre vicine e terre lontane. Un assimilare la natura per tenerla accanto a quello che proviamo per un fingerstyle che incrocia un divenire interiore, uno stato d’animo, un modo diverso, quasi di conforto, per raccontare parti intrise di significati, esperienze racchiuse in ognuno di noi. Da wake up (Early in the morning) fino a Thank you! il nostro riesce nell’intento di trasferire all’ascoltatore una parabola di vita che ricopre uno stare, un sentirsi parte di un tutto magnificamente descritto.