Genoma Music Project – Tra migliaia di silenzi (Resisto)

Come quando fuori piove' segna il ritorno dei Genoma e anticipa l'album 'Tra migliaia di silenzi' – Il Mohicano

Pop elettrico intriso di poetiche visioni costruite per occupare gli spazi che via via sanno intensificare elementi appaganti di un mondo sempre più ampio e ricco di anfratti da cui osservare la luce che avanza. Il disco dei Genoma music project è un uscire dal buio di questo tempo attraverso una musica che trova nel cantato in italiano una propria forma di appartenenza, un proprio stare ed esistere grazie alla solitudine che prima regnava e che ora cerca di occupare i millesimi di secondo di tutte le nostre vite. Tra migliaia di silenzi è un disco a tratti intimo e circoscritto, un album dove l’interno è costruito per aprirsi e donare nuova linfa vitale a ciò che verrà. Sono undici pezzi di vento e polvere, canzoni cesellate nei racconti di tutti i giorni e perennemente racchiuse nella parte più nascosta di noi. Un buon disco da ascoltare dall’inizio alla fine per carpirne significati e nuove speranze da qui all’eternità.


Sabù Alaimo – Star della provincia (Carioca Records)

Sabù Alaimo - Star della provincia -

Cantautore desertico che ha il sapore del fuoriclasse d’altri tempi concentrando il profumo e il sapore del presente, della quotidianità, con un qualcosa che rimanda ad un passato che non esiste più. Il disco di Salvatore Alaimo, in arte Sabù Alaimo, musicista siciliano, è una prova d’autore davvero meditata e rarefatta, una prova dove tutti gli elementi sembrano entrare di diritto all’interno di un mondo fatto di piccoli gesti quotidiani, di esperienze e di vissuti che guardano al cuore e cercano di comprendere il perché del nostro esistere. Pezzi simbolo come la stessa title track, Cattiva strada, Sconosciuti, Diciott’anni, E’ Palermo che ti piace nel finale, racchiudono una passione vorace verso un universo in evoluzione e fatto da strati di polvere, fatto di gente, di legami e di persone. Un album che non cerca la perfezione, ma che riesce a trovare nelle cose della vita un punto di contatto necessario.


LIBRI ILLUSTRATI – Sam Taplin/Francesca Di Chiara – Il libro della buonanotte (Edizioni Usborne)

Titolo: Il libro della buonanotte

Autori: Sam Taplin/Francesca Di Chiara

Casa editrice: Edizioni Usborne

Caratteristiche: cartonato con linguette, 12 pag, colori

Prezzo: 12,50 €

ISBN: 9781409515722

 

Prima di dormire, prima di chiudere gli occhi, prima di affondare il cuore e la mente nelle braccia di Morfeo, un libro, un cartonato colorato semplice e tenero in grado di accompagnare i più piccoli all’interno di un mondo onirico dove animali con le loro mamme saranno i protagonisti di una serie di magiche visioni pronte a stupire nella loro riservata e interiore bellezza.

Il libro della buonanotte, corredato da linguette che fungono da aiuto per cercare la storia desiderata, è un illustrato ricco di spunti e riflessioni sul tema della notte, sull’importanza dell’abbraccio e un’ottima e valida alternativa alle classiche fiabe da lettone.

Sam Taplin, prolifico autore di storie per i più piccoli, unisce elementi magici con idealizzazioni da vivere nel quotidiano per un risultato d’insieme davvero dolce e divertente.

Un libro dove i bambini sono chiamati ad essere partecipi della loro routine quotidiana, un momento delicato quello della nanna che trova, grazie a queste storie, un valido supporto per affrontarla.

Con le morbide illustrazioni di Francesca Di Chiara, Il libro della buonanotte è consigliato come strumento per portare i bambini all’interno di un mondo amorevole e delicato. Un universo fatto e popolato da animali pronti a raccontarci, con innaturale finezza, l’innocente bisogno di sentirci coccolati prima di dormire.


Per info e per acquistare il libro:

https://usborne.com/it/il-libro-della-buonanotte-9781409515722

 

LIBRI ILLUSTRATI – Lucia Carlini – L’importanza delle cose (Kite Edizioni)

L’importanza delle cose

Titolo: L’importanza delle cose

Autrice: Lucia Carlini

Casa Editrice: Kite Edizioni

Caratteristiche: pag. 40, 17×24 cm.

Prezzo: 17,50 €

ISBN: 9788867451760

 

Smarrito davanti a tanta passione per i sentimenti e le emozioni. Smarrito nell’attimo che si fa racconto e che ci accompagna pian piano alla scoperta delle cose, le cose a cui teniamo, gli oggetti materiali, il bisogno di avere e sottilmente comprendere se ciò che cerchiamo alla fine è ciò di cui abbiamo bisogno. Ci si domanda, ci si interroga dopo la lettura di questo illustrato d’autore. Ci si chiede, per certi versi, se ciò che abbiamo può essere condiviso con gli altri, in un’unione di intenti che guarda al futuro.

La giovane Lucia Carlini riesce a prendere per mano il lettore e con semplice naturalezza lo accompagna nel suo mondo fatto di animali parlanti dove una scimmia, protagonista della storia, sarà alla ricerca di un paio di scarpe perduto e che non sa ritrovare. Nel suo cammino incontrerà una cavalletta, un airone, delle chiocciole, una lepre, una rana; piccoli esseri viventi che riusciranno a far comprendere indirettamente, alla nostra protagonista, il senso di tutto ciò che vale veramente.

E’ un racconto delicato questo. Una storia che merita di essere letta e riletta. L’approccio narrativo ricorda facilmente un libro che può tranquillamente diventare un classico. Merito di un’impalcatura di base solida e ben scritta, merito di un significato veicolato inusuale o meglio inusuale il modo in cui viene esplicitato attraverso una corrente che diventa un incedere amalgamato a questo strano tempo in cui viviamo.

L’epoca delle passioni tristi, qui vivacemente colorata con le matite e gli acquerelli del mondo animale, diventa focus narrativo nel riflettere sul futuro del nostro tempo che inghiotte e ingloba. Riflessioni profonde capaci di entrare di diritto nella nostra realtà.

L’importanza delle cose è un riappropriarsi del nostro essere senzienti, del nostro contrastare, oggi più che mai, la sottocultura meccanica e del profitto che ci vede sempre più impoveriti e soli. Un inno alla libertà. Un inno alle nostre scelte, ai nostri intrecci e alle nostre trame.


Per info e per acquistare il libro:

https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/l-importanza-delle-cose

Hack – Inaktuell (Beta produzioni)

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Vertigine sonora che scardina l’impossibile attraverso visioni elettroniche dove etere e reale sono punti fondamentali per divincolare aspettative e creare qualcosa di concreto e mai banale. Il primo EP degli Hack, progetto romano formato da Denise Fagiolo, Cristiana Dalla Vecchia e Giulio Maresca, ricorda le elucubrazioni di band come i Delta V a ricostituire un pop elettronico ben condito e affascinante. Le tracce proposte sono tele dal forte spessore dove colori freddi e lontani si fanno, via via, più intensi e vicini ad assaporare gli ultimi attimi di luce prima del buio che ingloba. Il singolo Mileva apre la strada per poi proseguire con le riuscite Flares, la bellissima rivisitazione di Via Lattea di Battiato e Che tu sia un sogno nel finale ad esprimere, ancora una volta, quel tentativo necessario di fondere ciò che è stato con ciò che sarà per un risultato che nella sua compiutezza dona sfumature necessarie a questo nostro tempo.


Novadeaf – Bellicus (Beng!Dischi)

BELLICUS

Dalla copertina mi aspettavo una specie di disco prog metal alternative stoner grunge invece ascoltando il lavoro di Novadeaf, all’anagrafe Federico Russo, già dalle prime note ci troviamo su territori prettamente pop conditi da una sorta di elettronica di fondo basilare a ristabilire con l’ascoltatore un approccio di facile presa e perennemente in bilico tra internazionalità e italianità introspettiva. Bellicus è un album di ampio respiro, capace di guardare oltre confine e nel contempo proiettarci all’interno di un mondo dove lo stesso autore sembra parlare di qualcosa di personale e continuamente mutevole. Otto canzoni a dipingere un quadro variopinto che abbraccia Genesis, Police, fino ad arrivare alle sperimentazioni dei Radiohead a creare una scatola aperta ricca di spunti pronta a spiccare il volo.


Johnny Dalbasso – Lo stato canaglia (Micidiale Records)

Lo Stato Canaglia

Rocckissimo suonato a bomba che incrocia punk, stoner e alternative in un susseguirsi di rabbia amara e bisogno, sempre più necessario, di far parte di un mondo in dissoluzione, un mondo, forse, ancora in grado di risollevarsi dagli orrori quotidiani. Il nuovo di Johnny Dalbasso è un promettente inno al futuro che non verrà. Un disco fatto di sudore e passione dove tutti i tasselli si incrociano e diventano necessari per scardinare le abitudini e ritrovare, nel concetto stesso di rivolta, una parte di vita dentro al nostro cuore. Sono tredici pezzi che si rincorrono a creare un vortice continuo e bisognoso di attenzione. Tredici canzoni che aprono la strada e procedono a ritmi serrati con Senza nome, Marta, Andalusia, Tutto in forse, Grandi passi avanti, Vampiro a ricucire il divario esistente tra mente e azione, a ristabilire una sorta di ordine che inizia dal caos per finire con un nuovo domani.


Feexer – Don’t bother (Autoproduzione)

Feexer: "Don't Bother" recensione

Sarà che ultimamente sono in fissa con gli Alt-J, ma ascoltare il musicista modenese Manuel Ciccarelli, in arte Feexer, mi ricorda, per certi versi le pennellate sonore del trio inglese a ricoprire gli spazi di sperimentazioni che non cercano un suono preciso, ma che contribuiscono a creare architetture sonore di altissimo livello qualitativo. Un livello così alto che tecnica ed emozioni si fondono per dare vita a qualcosa che non è semplice da canalizzare, ma che circonda il nostro venire al mondo con spettacolari e minimali sensazioni sonore. Don’t bother è un album che non si risparmia e come nei migliori esordi l’eterogeneità di fondo, a mio avviso, è spesso sinonimo di qualità. Pezzi come l’apertura affidata a What it takes, To let you down, Missing, Typical of you, Golden age sono solo alcuni dei momenti di un disco che cerca una propria strada da seguire nel labirinto delle produzioni odierne. Feexer riesce con una semplicità, a tratti disarmante, a dare vita a qualcosa di davvero speciale e unico.


Diamarte – Transumanza (Autoproduzione)

DIAMARTE - TRANSUMANZA - TuttoRock Magazine

Rock metropolitano che ritrova nell’incedere serrato dei giorni un punto di contatto visivo con l’appartenenza necessaria ad un mondo in decomposizione, ad un mondo che trasforma il reale in un qualcosa di particolarmente sentito e vissuto. Il disco d’esordio dei Diamarte parla di esperienze e visioni che incontrano una scarica di adrenalina elettrica capace di convogliare attenzioni all’interno di una musica che non si risparmia, ma che trova nelle fessure della vita un movimento fatto di sostanza e sogni celati da un bisogno sempre vivo di costruire nuove condizioni sonore, nuovi spunti di potenza spettacolare. Prodotto da Carmelo Pipitone, dei Marta sui tubi, Transumanza racchiude un rock cantato in italiano che ricorda le elucubrazioni del Teatro degli orrori e dei primi Ministri a rincorrere una sorta di cammino necessario per dare forma e sostanza a dieci pezzi cesellati e sudati per una prova d’esordio, a tratti, davvero esaltante.


Ovunque – Avanti ovunque dietro (Autoproduzione)

Ticchettio stralunato di un orologio fuori dal tempo che ci consegna un quadro astratto di impressioni dattilografiche impresse all’interno di una boccia melliflua dove circondare l’etere di sogni e sapienza ispirata. Il disco degli Ovunque è una soluzione concentrica di musica strumentale che ricorda le elucubrazioni di band come i Calibro 35 a rincorrere un funk rock alternative amalgamato al suono di una batteria capace di costruire architetture sovrapposte allo scorrere dei giorni. Avanti ovunque dietro è un disco che suona altamente omogeneo e non cerca compromessi di scrittura, ma trasporta l’ascoltatore all’interno di un ritmo tribale disegnato a puntino e impresso nelle pagine di una musica che trova, nell’apparente vuoto, un insieme di canzoni terapeutiche capaci di colmarlo. Otto astrazioni che diventano cammino da seguire. Uno spazio-tempo mai definito, ma emozioni dirompenti su larga scala.