LIBRI ILLUSTRATI – Lucia Carlini – L’importanza delle cose (Kite Edizioni)

L’importanza delle cose

Titolo: L’importanza delle cose

Autrice: Lucia Carlini

Casa Editrice: Kite Edizioni

Caratteristiche: pag. 40, 17×24 cm.

Prezzo: 17,50 €

ISBN: 9788867451760

 

Smarrito davanti a tanta passione per i sentimenti e le emozioni. Smarrito nell’attimo che si fa racconto e che ci accompagna pian piano alla scoperta delle cose, le cose a cui teniamo, gli oggetti materiali, il bisogno di avere e sottilmente comprendere se ciò che cerchiamo alla fine è ciò di cui abbiamo bisogno. Ci si domanda, ci si interroga dopo la lettura di questo illustrato d’autore. Ci si chiede, per certi versi, se ciò che abbiamo può essere condiviso con gli altri, in un’unione di intenti che guarda al futuro.

La giovane Lucia Carlini riesce a prendere per mano il lettore e con semplice naturalezza lo accompagna nel suo mondo fatto di animali parlanti dove una scimmia, protagonista della storia, sarà alla ricerca di un paio di scarpe perduto e che non sa ritrovare. Nel suo cammino incontrerà una cavalletta, un airone, delle chiocciole, una lepre, una rana; piccoli esseri viventi che riusciranno a far comprendere indirettamente, alla nostra protagonista, il senso di tutto ciò che vale veramente.

E’ un racconto delicato questo. Una storia che merita di essere letta e riletta. L’approccio narrativo ricorda facilmente un libro che può tranquillamente diventare un classico. Merito di un’impalcatura di base solida e ben scritta, merito di un significato veicolato inusuale o meglio inusuale il modo in cui viene esplicitato attraverso una corrente che diventa un incedere amalgamato a questo strano tempo in cui viviamo.

L’epoca delle passioni tristi, qui vivacemente colorata con le matite e gli acquerelli del mondo animale, diventa focus narrativo nel riflettere sul futuro del nostro tempo che inghiotte e ingloba. Riflessioni profonde capaci di entrare di diritto nella nostra realtà.

L’importanza delle cose è un riappropriarsi del nostro essere senzienti, del nostro contrastare, oggi più che mai, la sottocultura meccanica e del profitto che ci vede sempre più impoveriti e soli. Un inno alla libertà. Un inno alle nostre scelte, ai nostri intrecci e alle nostre trame.


Per info e per acquistare il libro:

https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/l-importanza-delle-cose

Hack – Inaktuell (Beta produzioni)

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Vertigine sonora che scardina l’impossibile attraverso visioni elettroniche dove etere e reale sono punti fondamentali per divincolare aspettative e creare qualcosa di concreto e mai banale. Il primo EP degli Hack, progetto romano formato da Denise Fagiolo, Cristiana Dalla Vecchia e Giulio Maresca, ricorda le elucubrazioni di band come i Delta V a ricostituire un pop elettronico ben condito e affascinante. Le tracce proposte sono tele dal forte spessore dove colori freddi e lontani si fanno, via via, più intensi e vicini ad assaporare gli ultimi attimi di luce prima del buio che ingloba. Il singolo Mileva apre la strada per poi proseguire con le riuscite Flares, la bellissima rivisitazione di Via Lattea di Battiato e Che tu sia un sogno nel finale ad esprimere, ancora una volta, quel tentativo necessario di fondere ciò che è stato con ciò che sarà per un risultato che nella sua compiutezza dona sfumature necessarie a questo nostro tempo.


Novadeaf – Bellicus (Beng!Dischi)

BELLICUS

Dalla copertina mi aspettavo una specie di disco prog metal alternative stoner grunge invece ascoltando il lavoro di Novadeaf, all’anagrafe Federico Russo, già dalle prime note ci troviamo su territori prettamente pop conditi da una sorta di elettronica di fondo basilare a ristabilire con l’ascoltatore un approccio di facile presa e perennemente in bilico tra internazionalità e italianità introspettiva. Bellicus è un album di ampio respiro, capace di guardare oltre confine e nel contempo proiettarci all’interno di un mondo dove lo stesso autore sembra parlare di qualcosa di personale e continuamente mutevole. Otto canzoni a dipingere un quadro variopinto che abbraccia Genesis, Police, fino ad arrivare alle sperimentazioni dei Radiohead a creare una scatola aperta ricca di spunti pronta a spiccare il volo.


Johnny Dalbasso – Lo stato canaglia (Micidiale Records)

Lo Stato Canaglia

Rocckissimo suonato a bomba che incrocia punk, stoner e alternative in un susseguirsi di rabbia amara e bisogno, sempre più necessario, di far parte di un mondo in dissoluzione, un mondo, forse, ancora in grado di risollevarsi dagli orrori quotidiani. Il nuovo di Johnny Dalbasso è un promettente inno al futuro che non verrà. Un disco fatto di sudore e passione dove tutti i tasselli si incrociano e diventano necessari per scardinare le abitudini e ritrovare, nel concetto stesso di rivolta, una parte di vita dentro al nostro cuore. Sono tredici pezzi che si rincorrono a creare un vortice continuo e bisognoso di attenzione. Tredici canzoni che aprono la strada e procedono a ritmi serrati con Senza nome, Marta, Andalusia, Tutto in forse, Grandi passi avanti, Vampiro a ricucire il divario esistente tra mente e azione, a ristabilire una sorta di ordine che inizia dal caos per finire con un nuovo domani.