Annabit- The endless now, we’re living in (Dischi soviet studio)

ANNABIT: "The Endless Now, We're Living In" recensione

Visioni elettroniche in sovrapposizione si confondono all’interno di un mondo fatto di sintesi percepita e suonata e nel contempo capace di coltivare una forma canzone che porta l’ascoltatore ad immedesimarsi all’interno di elucubrazioni da band come Massive attack, The Chemical Brothers, The Prodigy a costituire ricerca, sperimentazione e passione per tutto ciò che di nuovo può essere scoperto. Annabit ci regala una prova che mescola stili personali, ricreando, nel sottobosco urbano, una sorta di sentiero-guida in grado di ramificarsi e proiettandosi verso solo ciò che possiamo considerare necessario. Una prova dal forte impatto emozionale che sprigiona rabbia ed energia nella ricorsa di un mondo onirico, costruito ad arte e cesellato a dovere. Sono undici canzoni con una quantità innumerevole di featuring ad aprire, all’universo interiore, una serie di pezzi che trovano nella fine di questo tempo, un nuovo inizio, una nuova parte intrinseca da conquistare.


Petrina – L’età del disordine (Alter Erebus)

Petrina – L’Età Del Disordine

Discone totalmente in italiano per Petrina qui alle prese con il quinto album in studio dopo una carriera ventennale fatta di musica e performance concettuali a segnare, in modo indelebile, un punto fermo, necessario, nella musica alternativa italiana. Polistrumentista da sempre, capace di mescolare generi su generi in un concentrato soffuso e atmosferico fatto di musica di altissima qualità, la nostra cantautrice, riesce anche in questa prova, ad evidenziare una sorta di traguardo nel creare parole capaci di arrivare dirette, senza intermediari, sincere; a delineare ambienti mutevoli e cangianti, a rafforzare, sempre più, quell’idea di una musica costruita grazie alle mani di un abile artigiano, lontano dagli stereotipi moderni e vicino alle sensazioni più vere che portiamo nel nostro cuore. Sono undici pezzi che estrapolano dal cilindro dell’anima un caos interiore che cerca una via da seguire interpretando la quotidianità con uno stile del tutto personale. L’età del disordine è poesia in jazz che nella via del cantato in italiano trova la sua forma più naturale e più incisiva.


AB Quartet – Do ut des (Red&Blue)

Canto gregoriano in jazz che ricopre l’atmosfera di istoriate visioni capaci di affondare all’interno di un mondo che non esiste più. Un cerchio che si apre e si chiude e che collabora nel costituire una sorta di musica antica trasportata ai giorni nostri. Il quartetto costituito da Francesco Chiapperini al clarinetto, da Antonio Bonazzo al pianoforte, da Cristiano Da Ros al contrabbasso e da Fabrizio Carriero alla batteria e alle percussioni con eleganza estrema riesce ad identificarsi all’interno di un rapporto quasi mistico dove ogni forma ordinaria viene abbandonata per dare sostanza ad una creazione mutevole, cangiante, a tratti stupefacente e sorprendente. Qualcosa che non ti aspetti che diventa linfa vitale nell’ascolto di sette brani materici che come caleidoscopio emozionale trasportano l’ascoltatore in un’altra, lontana, dimensione. Do ut des è complessità in musica, un ponte di invenzioni fuori dall’ordinario che stupiscono per varietà compositiva e originalità esplicitamente dichiarata.