Cabruja – Cabruja (Over studio recording & Records)

Cd Cabruja - Cabruja

Incredibile disco cantautorale fatto di rivisitazioni e musica originale del cantautore venezuelano, ma genovese d’adozione, Cabruja. Un viaggio che parte dal cuore dello stesso musicista per consegnarci un raffinato e intricato puzzle emotivo dove gli elementi compositi e orchestrali riescono a fondersi tra loro incentrando una poetica fatta di jazz e world music che stupisce per qualità proposta e innovazione capace di abbracciare produzioni dal sapore internazionale. Troviamo canzoni rivisitate di Tori Amos, dei Lamb, di Bjork e anche la partecipazione di Paolo Fresu nel brano Gloomy  Sunday per un disco capace di perpetuare significati che partono dall’anima e si estendono verso l’infinito. Un album, questo, davvero elegante e raffinato nella sua forma, un album che regala sorprese ad ogni ascolto.


Lacero – C’era solo da aspettare (Codalunga)

C'era solo da aspettare

Sulfuree elucubrazioni che ricordano i migliori anni novanta in un concentrato di solitudine e abbandono che esce e si conficca nella carne e cerca di trovare il modo per uscirne senza però riuscirci. Lacero ci regala un disco che ricorda i Marlene Kuntz, i primi Afterhours e quel desiderio introspettivo di dare voce al grunge più intimo attraverso canzoni che parlano della nostra realtà e di tutta quell’ineluttabilità che inevitabilmente ci divora. C’era solo da aspettare si compone di dieci pezzi che costituiscono un’impalcatura solida capace di accennare ad una elettricità  mai così conclamata, ma pronta a creare sfondo, pronta a creare energia viscerale che non si risparmia. Nel disco di Lacero possiamo vedere la vita che ci scorre davanti. Possiamo leggere, nella sofferenza raccolta e racconta, la triste umanità che cammina sul filo dell’esistenza cercando un appiglio per non cadere nel baratro che ancora, forse, non ci appartiene.


Abissi – Oltre (Autoproduzione)

Oltre

Musica granitica e d’impatto incontra sperimentazioni che si spingono oltre e cercano di trovare una luce in fondo al tunnel, una luce necessaria per comprendere il proprio pezzo di universo da occupare. Uno stoner psichedelico che diffonde coerenza e costanza all’interno di un panorama ancora troppo legato alle mode. Un rock ben confezionato che nasce dalle intenzioni di tre musicisti milanesi Una musica che esce bella dritta e colpisce in modo esplosivo il cuore di chi ascolta. Oltre è un disco di sette pezzi condensati che non hanno bisogno di troppe spiegazioni, ma che in qualche modo riescono a penetrare la carne consegnandoci una visione, a tratti nitida, dei tempi che verranno. Da Bilocazione a Interzona, passando per Demoni, Spazzati via, i nostri intascano una buona prova d’esordio che in chiave live dare i risultati sperati.


Bebawinigi – Stupor (Subsound Records)

Recensione: Bebawinigi – Stupor

Sintetiche collisioni sonore che intensificano l’approccio punk allo sperimentale che avvolge e annienta in un costrutto sonoro che via via dipinge innumerevoli mondi come fosse caleidoscopio multiforme a stupire ad ogni ascolto. Disco di difficile catalogazione il nuovo di Bebawinigi. Un concentrato di musica sputata e articolata attraverso suoni a profusione che entrano in collisione convincendo e attraversando la vertigine prodotta, attraversando tutto ciò che resta di un mondo andato a male. Una musica aggressiva che non lascia scampo, ma traccia visioni diverse di un universo incontrando le elucubrazioni più rock degli Honeybird & the Birdies e convoglia ad arte stati di agitazione compulsiva che ricordano la prima Bjork. Da Ayahoo! fino a In the hall of the mountain king Bebawinigi riesce a creare una sorta di compendio musicale dove la creatività è di casa e dove la sostanza si respira ad ogni nota. Impressionante.