Med.use – Weekend (Resisto)

MED.USE: “WEEKEND”, UNA DISAMINA ROCK CRUCIALE DI QUESTA SOCIETÀ  DELL'INCERTEZZA – THE MUSICWAY MAGAZINE

Rock dal sapore d’oltreoceano che riesce ad intrecciare l’alternative degli Interpol con lo stoner dei QOTSA grazie ad una prova granitica ed elettrica capace di implementare bisogni di realtà attraverso un mondo capovolto, ma essenziale. L’ep dei Med.use suona denso e omogeneo. Naviga i flutti della nostra coscienza grazie a cinque tracce che condensano la stratificazione sonora in un’unica e grande esistenza che diventa disco e nel contempo bisogno impellente di rappresentare la nostra realtà, il nostro far parte di un qualcosa che non è mai definito. Weekend ingloba un pensiero che si fa spiegazione e apertura in pezzi come l’iniziale Nessuna novità, la stessa title track o Nausicaa nel finale. Un album carico di appeal emozionale che di certo non delude già dal primo ascolto.


Dead in 1985 – Comme ton père (Resisto)

Comme Ton Pere - Album by DEAD IN 1985, Cécil Sans E | Spotify

Elettronica di confine a rintracciare elementi del passato grazie ad una strizzatina d’occhio agli anni ’80 qui digeribili e condensati all’interno di un disco ricco di rimandi e nel contempo maledettamente contestualizzato nel presente. Comme ton père è un viaggio fatto di sintetizzatori a condensare un pop d’avanguardia mai scontato pronto ad immortalare la scena, ad immortalare gli attimi che ci separano da qui all’eternità. Otto tracce più un bonus remix a delineare un progetto che si fa strada nella giungla musicale del quotidiano grazie ad una vivacità di colori espressi e nel contempo grazie ad una facile acquisizione di informazioni che diventa punto vincente per completare parallelismi di sorta. I Dead in 1985 ci regalano una prova dal forte sapore nostalgico, egregiamente suonata e miracolosamente e meticolosamente intessuta di sprazzi di contemporaneità.


Mizula – Mizula (Resisto/I dischi del minollo/Tazzina dischi)

Mizula - Mizula - Album, acquista - SENTIREASCOLTARE

Atmosfere suggestive che entrano all’interno della carne consegnandoci una parte di cielo da rasserenare attraverso atmosfere di rock desertico che prendono il sopravvento e riescono a penetrare nel nostro io come mai prima d’ora. Sembra la colonna sonora di un noir italiano. Una colonna sonora che strizza l’occhio al Badalamenti di Twin Peaks in un ritratto di oscure materie che cercano ogni giorno una nuova luce per poter apparire di nuovo, poter apparire chiare e trasparenti come non mai. L’oscurità però la fa da padrone in Mizula. Un’oscurità magnetica e bellissima che sa regalarci tracce come il singolo d’apertura Infiniti blu per proseguire poi con China, Amico, parole, Gentile è il vento in un’estasi mistica incredibilmente dipinta con i colori migliori che ci portiamo dentro. Prodotto da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e degli I hate my village questo album è un concentrato di lenta poesia che ammalia e risplende di luce propria.


Segnali di ripresa – Sacrifice (Marche di fabbrica)

Segnali di ripresa, "Sacrifice": recensione e streaming - TRAKS

Catalizzatori sonori arrivano da diverse parti dello spazio intrecciando sonorità mistiche e avvolgenti con qualcosa di ancestrale e suonato oltre questa realtà. Sacrifice è un connubio che mescola prog, elettronica, folk, alternative rock in un unico grande disco che fa della sperimentazione la propria arma essenziale per contribuire a colorare l’etere di costruzioni sempre nuove, a tratti irraggiungibili. Fantasiosi disegni nel cielo si fanno vivace proposta per il trio marchigiano che grazie a questo album riesce a stupire grazie ad un suono fresco, di tendenza, ma mai banale. I segnali di ripresa danno vita ad una performance che ha il sapore del live, il sapore della presa diretta in un viaggio tecnologico dal sapore retrò, un viaggio che non vorremmo finisse mai. Undici tracce che lasciano a bocca aperta.


Pier Adduce – La bottiglia blu (Orzorock music/Atelier sonique)

La bottiglia blu - Pier Adduce

Cantautorato per stanze scarne dove chiedere al futuro di essere diverso. Cantautorato per stanze scarne dove esigere i propri spazi di libertà attraverso una musica che diventa sovrapposizione di intenti grazie ad un’evoluzione che si fa rock alternativo e di sperimentazione e dove la psichedelia in primo piano coinvolge e accelera il nostro venire al mondo. Pier Adduce, già fondatore dei Guignol, ci consegna un disco che diventa arma a doppio taglio. Canzoni con testi onirici diventano riflessione portante per comprendere in parte la nostra società. Canzoni in bilico che rovesciano le rassicurazioni e implementano l’etere di bisogni esistenziali, di bisogni sempre nuovi capaci di convogliare gli istanti, i secondi dentro di noi. La bottiglia blu parte con Rimani tu e arriva a Additivo perpetuando un’idea di mondo che trova nel riscatto la chiave di volta per entrare in profondità col nostro essere migliore, reale.