Leda – Marocco speed (Leda & Il piccio records)

Marocco Speed

Atmosfere notturne deflagranti ad incamerare ciò che resta dei nostri spazi vitali, del nostro tempo, del nostro esistere sopra ogni cosa. Anfratti celati allo scorrere di un’energia primitiva incapsulata all’interno di particelle che lasciano spazio al nuovo che verrà in un vortice che diventa tentativo di creare una nuova canzone d’autore, una nuova sinergia con tutto ciò che ci appartiene. Il progetto Leda con la voce di Serena Abrami racchiude uno scrigno prezioso lasciato a sedimentare, lasciato alle stagioni, al nostro esistere. Le otto tracce proposte sono architettonicamente strutturate e magnetiche. A tratti stupiscono lasciando senza fiato sia per capacità compositiva generale, sia per bisogno emozionale di colpire ancora. Perla rara quella Tu mi bruci assieme a Paolo Benvegnù a confermare l’importanza di un progetto che ingloba atmosfere dark ad un rock alternativo davvero convincente.


Ecofibra – Maledetto vintage (Alka Record Label)

EcoFibra: "Maledetto Vintage" recensione

Voce incisiva che incontra e scontra lo stoner rock lasciando in disparte l’inutilità di questa quotidianità consegnandoci un disco degno di essere ascoltato e perpetuato almeno per un po’ di tempo. Gli ecofibra mescolano qualcosa che assomiglia al cantautorato, alla musica d’autore, con un suono profondamente rock che ingloba l’oltreoceano senza risparmiarsi mai e concedendo attimi di emozioni costruttive e improntate alla massima resa. Maledetto vintage suona attuale, ma nel contempo strizza l’occhio a ciò che fu. Ben rappresentativa la traccia iniziale, Pranzo di critiche, senza dimenticare altre colonne portanti dell’intero disco come Sospesi, Noiamaledizione, Miracolo. Il risultato finale è un quadro eterogeneo di tentativi riusciti. Tentativi che cercano di parlare della nostra quotidianità attraverso il filtro mai chiuso delle emozioni. Maledetto vintage suona reale e scusate se è poco.