Tamè – Ma tu (Phonarchia Dischi/The Orchard)

album Ma Tu TAMÈ

Atmosfere newyorchesi inglobano notturne visioni incapsulate nel tempo pronte a lasciare senza fiato grazie ad un groove contagioso e di certo non banale. Il disco d’esordio dei Tamè è un respirare il sapore della metropoli pur rimanendo nel salotto di casa. Una musica che apre all’r’n’b, al soul in un’intuitiva costruzione di mondi contestualizzati all’interno di sorgenti che sgorgano continue, sorgenti di originalità che trovano nella sperimentazione la propria valvola di sfogo. Ecco allora che canzoni come Pasanè, Estraneo, Ti rendi conto, Manifesti, Al buio prendono forma per dare vita ad un disco che parla un linguaggio moderno, ma nel contempo affonda le radici nel passato, tra origini mai disperse, tra sogni che inevitabilmente ritornano per poi scomparire di nuovo. Ma tu è un costrutto di canzoni suonate egregiamente che riescono a trovare e a ridare valore ad un linguaggio desueto ricercando freschezza e interiorità, quell’interiorità dell’animo umano racchiusa e narrata nell’insieme di questa prova.


Max Aloisi Trio – Max ALoisi Trio (Vina Records)

Max Aloisi Trio Max Aloisi Trio (Psichedelia, Blues, Classic rock) - Album  Streaming

Funk, blues, rock apoteosi colossale in grado di accendere i riflettori della nostra mente attraverso una musica fiammeggiante e incendiaria. Torna Max Aloisi, virtuoso e stravagante chitarrista, questa volta con il Max Aloisi Trio, ad intessere trame concentrate di psichedelia condensata a ricoprire spazi, a guardare, con occhio al passato possibilità nuove per questo futuro. Max Aloisi Trio, per l’occasione questo è anche il nome dell’album, prende ispirazione dai grandi di un tempo da Hendrix fino a Jimmy Page, passando per gente del calibro di Robert Johnson o Alvin Lee in un sodalizio con una musica a colori fatta di speranze e sogni da condividere. Il disco in questione racchiude energia allo stato puro e rende immediato l’ascolto grazie ad una forte capacità intuitiva di rendere intellegibile qualsiasi racconto. Ciò che ne esce è un substrato di odori ed emozioni. Una visione mistica e inebriante che si respira traccia su traccia, canzone su canzone, dando valore e significato alla globalità creata.


Spaghetti Wrestlers – Tururarap Turap (Vina Records)

album Tururarap Turap Spaghetti Wrestlers

Pura goduria cosmica energizzante capace di far alzare i culi e rendere ballabile qualsiasi canzone sghemba, qualsiasi atto d’amore nei confronti di un rock and roll imbrigliato nelle fessure del tempo. Tururarap Turap, nuovo EP degli Spaghetti Wrestlers, cattura l’attenzione grazie ad una freschezza impulsiva capace di convogliare momenti interiori con qualcosa di condiviso, con qualcosa che ha il sapore delle cose primordiali che ci tengono ancora in vita. Un trio sonoro di potenza elettrificata che sposa il punk delle origini per donare all’ascoltatore cinque canzoni impattanti, cinque canzoni a briglie sciolte che attraversano il tempo dando continuità e passione ad una forma canzone oramai desueta. Gli Spaghetti wrestlers, con questa prova, attirano le attenzioni anche degli indifferenti grazie ad una scossa a corrente continua, fulminante e di certo non trascurabile.


Disarmo – In anima (Fonoprint)

album in anima disarmo

Atmosfere soffuse compenetranti di una bellezza mirabile ad intessere suadente energia all’interno di un cantautorato dove il soul e una voce invidiabile si sposano con la canzone indipendente e dove arrangiamenti contemporanei conquistano per incisività. Una sorta di James Blake italiano capace di dare un senso prezioso alle parole cantate. Un’elettronica d’autore non troppo invasiva che da piuttosto valore, di certo non trascurabile, alla forma r’n’b creata attraverso pezzi dall’animo oscuro, ma capaci di condividere stati d’animo in un approccio che guarda oltreoceano senza dimenticare le proprie origini. Parole suono dunque che trovano il loro punto più alto in pezzi come Macerie, Oceano, Buio infondo, Pillole 2D per una prova davvero interessante e costruttiva dove la chiara visione del proprio obiettivo è supportata da una potenza interiore difficile da trovare attualmente nel nostro territorio.


Vittorio Cuculo Quartet – Ensamble (Wow Records)

 

VITTORIO CUCULO 2

Aggregazione musicale che si estende attraverso il senso dell’incontro in una poesia fatta ad arte pronta ad inglobare contrappunti sonori ricchi di rimandi e compositi quanto basta per ammirare estasiati le sfumature di questa prova. Il nuovo di Vittorio Cuculo, sassofonista di talento, è un concentrato autorale che fa dell’incontro un punto decisivo per donare all’ascoltatore un album sopraffino dove il jazz estende visioni incapsulando i sassofoni della Filarmonica Sabina Foronovana. Ciò che ne esce è un disco fuori dal tempo dove il sogno è materia portante per le ellissi e le parabole in divenire create per l’occasione e capaci di sfondare il muro del già sentito in una prova corale, sincera, esaustiva, a tratti raccolta e nel complesso davvero importante. Rivisitazioni di Parker, Erroll Garner, Ellington, Monk sono la summa di un album in stato di grazia che raccoglie il concetto di bellezza e in qualche modo lo rende reale.


Carlo Pinchetti – Una meravigliosa bugia (Gasterecords/Moquette Records)

Cantautorato interiore introspettivo che colora la cameretta dei ricordi con il colore nero del passato e il bianco del futuro. Il disco Carlo Pinchetti è una memoria continua fatta da momenti di leggere vibrazioni dove la chitarra acustica sempre in primo piano, violoncello, elettriche in dissolvenza, ma mai preponderanti, incontrano un bisogno di comunicare che si evince tra le pagine di questo disco/libro a cuore aperto. L’indie folk, la musica lo-fi, il cantautorato italiano degli anni zero fanno da motrice importante per un sodalizio continuo e convincente con un modo di stare, con un modo di intendere la vita. A tratti la ridondanza crea apatia, ma forse la verbosità dei testi permette di entrare in un mondo costruito ad arte dove piccole poesie crepuscolari si affacciano all’animo dell’ascoltatore. Quello che ne esce è sicuramente un buon disco che trova in Lacrime, Fuori di me, Sceglie di andare, Peggio di ieri un punto fondamentale per comprendere ambizioni e sentimenti a ricoprire l’intera produzione.